giovedì 30 giugno 2011

Figaro qua, Figaro là

In piazza Bra, a Verona (per capirsi, la piazza su cui si affaccia l'Arena), sono "parcheggiate" alcune parti dell'allestimento scenico del Barbiere di Siviglia, opera in cartellone nella stagione lirica di quest'anno:

Non crediate di riuscire a fotografare queste rose giganti senza i turisti in mezzo...

Botolone di paglia

I botoloni di paglia fanno proprio estate!


(Fotografato nel campo del vicino...).

mercoledì 29 giugno 2011

Echinopsis in fiore: sempre uno spettacolo

Da un mesetto si stava preparando:

Ieri sera, questa Echinopsis subdenudata si è impegnata nell'ultimo sforzo...

E stamattina, all'alba, il fiore si è aperto...

(Le ultime due foto sono state scattate alle sei e mezza della mattina).

Il fiore di questo cactus è leggermente profumato, come di giglio. Appassisce poche ore dopo la fioritura.

Plop...

sabato 25 giugno 2011

Cocciniglia cotonosa, parassita sempre in agguato

Stamattina, pulendo i vasi di garofanini bianchi nani dalle erbacce, mi sono accorta, con una certa sorpresa, che sotto alcuni rametti vicino ai bordi ci sono dei piccoli insediamenti di cocciniglia cotonosa (nella foto, si intravede una chiazza chiara sulle foglie sotto il mio pollice):
 La cosa mi ha alquanto allarmata perchè di solito vedo questo parassita solo sui cactus, di cui tra l'altro ho qualche vaso lì nei pressi.
La cocciniglia cotonosa è un insetto lungo al max 5 mm, grigio chiaro, che rilascia negli angoli più nascosti e protetti delle piante le proprie uova, sotto forma di piccole colonie bianche dall'aspetto ovattato. Questo piccolo parassita è micidiale se arriva sui cactus, e su certi tipi di piante grasse: in piccole quantità è innocuo, ma alla lunga, se si sviluppa, diventa antiestetico e può far morire la pianta da cui sugge il nutrimento. Nei cactus, dicevo, trova un habitat confacentissimo perchè si nasconde sotto le spine. In genere si installa presso le areole, dove si mimetizza. La cocciniglia si annida anche nelle radici dei cactus, che per questo, periodicamente, soprattutto quelli di minori dimensioni, ogni due o tre anni, vanno rinvasati, controllando che nel terriccio non ci siano grumetti candidi, che vanno subito rimossi.

Come difendersi dalle cocciniglie? Bisogna sorvegliare le piante, osservandole ad esempio durante le normali operazioni di innaffiatura o rinvaso. Se notate solo qualche sporadico animaletto, potete asportarlo o schiacciarlo subito con uno stuzzicadenti. Se la colonia è già abbastanza evidente, sono in vendita nei vivai e nei garden center prodotti specifici per eliminarla. Finora, senza adottare veleni, l'ho sempre contrastata con successo: una volta che avete l'occhio allenato, la rintracciate anche quando è solo una, e ancora in cerca di "appartamento"...
Un'ultima cosa: ho beccato qualche animaletto anche sulla gardenia: non vorrei che questa sia l'estate della cocciniglia.

martedì 21 giugno 2011

Clay: il mio Cleistocactus è fiorito!

Ed è con grande GIUOIA che annuncio che anche quest'anno (è il secondo) il mio Cleistocactus è fiorito! Cioè, "fiorito": ha fatto questi cosi qui:
Non so se si tratta di un Cleistocactus strausii o wendlandiorum o altro (i manuali in merito non mi aiutano e si contraddicono con le loro stesse foto). E' arrivato come regalo del Natale 2000, e da allora ha continuato a crescere, così che da una lunghezza di 30 cm adesso misura quasi 1,30 m di altezza. Attualmente, sta in un vaso importante (40 cm di diametro). Concimazioni regolari, in inverno lo porto in casa e fino a primavera non gli dò una sola goccia di acqua. Si tratta di un cactus colonnare, alla base adesso ha un piccolo pollone di neanche dieci centimetri. Non ne ha fatti altri, tranne uno qualche anno fa. Stupidamente, nello stesso anno ho rinvasato la pianta coprendo troppo con la terra il pollone nascente. E me lo sono giocato.
L'anno scorso il mio "Clay" (l'ho chiamato così) è stato di nuovo rinvasato, e data la sua notevole altezza gli è stato messo un tutore metallico per sostenerlo (nella foto si intravede). In estate ha "sparato fuori" la sua curiosissima fioritura, che la pianta produce solo da adulta: si tratta (sto consultando un manuale) di fiori lunghi 5 cm, a forma tubolare leggermente incurvata verso il basso, di colore arancione vivo e scarlatto, e che non si aprono mai. Fuoriescono da essi, però, come delle minuscole linguette, i filamenti degli stami, di un verdino chiaro. I fiori, come si può vedere dalla foto, sono perpendicolari al fusto del cactus. Per quanto questa fioritura vi sembri ridicola, sarà comunque poco duratura e dovrete godervela entro la giornata. Domani sarà già in via di appassimento.
Grazie Clay!

Limone, pazzo acquisto del primo giorno d'estate

Buona estate a tutti!
Sarà che il giorno del solstizio d'estate mi ha dato alla testa, ma oggi ho acquistato una pianta che mai mi ero sognata di prendere: un alberello di limone.
Non me ne intendo per niente. Ho sempre saputo che si tratta di una pianta che teme il freddo, e siccome a casa mia, in inverno, fa freddo, non ho mai avuto il coraggio di tentare l'esperimento. Fatto sta che stamattina, stuzzicata dalla recente lettura del libro della Marzotto Caotorta (vedete il mio post All'ombra delle farfalle in fiore nell'argomento "libri") ho fatto un giro per vivai finchè ne ho trovato uno che vendeva piante di agrumi a prezzo accessibile, e di buon aspetto. Guidata dai consigli di mio marito, ho scelto un esemplare di limone che presentasse insieme fiori (in boccio), frutti in via di maturazione, frutti quasi maturi e fogliame nuovo. Trovare queste fasi di vegetazione contemporaneamente pare che garantisca di scegliere un albero con almeno un discreto stato di salute (giusto per non portarselo a casa già morto...). Il limone è stato "impacchettato" dal vivaista per superare il breve trasporto in macchina ed è arrivato a casa così:

Abbiamo tolto il cellophane e il sacchetto di plastica con delicatezza. Voilà:

Il vivaista ci ha fornito il concime da somministrare (una manciata ogni mese), e ci ha consigliato di spuntare la vegetazione eccessiva dell'albero, perchè troppo fogliame si sviluppa a discapito della quantità di frutti. Ovviamente, posizione soleggiata e al riparo dai venti. Bisogna prestare attenzione anche all'irrigazione: evitare gli eccessi di acqua. Se si tiene la pianta senza sottovaso, si può innaffiare tutti i giorni serenamente, perchè l'acqua in eccedenza è libera di scorrere via dai fori di drenaggio. Per semplificarmi la vita, penso che farò a meno del sottovaso, perchè il vaso sta su un marciapiede e non ho problemi se si bagna il prato. La cosa sarebbe più difficile se il limone si trovasse su una terrazza da tenere pulita.


In inverno, la pianta va protetta dal freddo. Con una temperatura di 4-5 gradi sotto zero perde tutte le foglie. Oltre questa soglia, il limone muore. Sarà una sfida, ma si può fare...

lunedì 20 giugno 2011

Mammillaria carmenae, cactus setoloso

Questo esemplare di cactus è ancora nella mia piccola collezione per pura fortuna. La "pianta madre" è morta l'altro inverno. Mi è rimasto questo pollone, che avevo staccato e inserito in una composizione di altri cactus.
La Mammillaria carmenae è un cactus dalle caratteristiche spine gialle setolose, nè piumose nè rigide, che hanno la funzione di trattenere l'acqua. La pianta è quindi piuttosto sensibile ai ristagni idrici perchè in parte provvede già da sè a procurarsi l'umidità necessaria, ma è comunque di facile coltivazione. Non cresce molto (max una decina di centimetri di altezza) e produce intorno alla base tutta una serie di polloni. L'esemplare della foto è forse ancora troppo giovane, per il momento produce solo fiori, tipici fiori di mammillaria, ovvero piccoli e in questo caso bianchi.

domenica 19 giugno 2011

Echinops: un tocco di blu

C'è a chi piace, e a chi non piace. Da diversi anni fiorisce nel mio giardino un Echinops (soprannominato anche "cardo pallottola") piantato da mia madre. Si tratta di un'erbacea il cui fogliame, verde scuro e pieno di piccoli aghetti sui bordi, sparisce in inverno (rimane il rizoma sotto terra, in quiescenza). In estate produce delle simpatiche infiorescenze a "palla", costituite da un insieme di piccoli fiori di un azzurro che trovo molto luminoso, e che sono parecchio apprezzati dalle api.
L'Echinops è di facile coltivazione, si può in un certo senso dire che "sa arrangiarsi": quando inizia la bella stagione, fa capolino dal suolo e comincia a svilupparsi sempre di più (con un portamento disordinato, in verità) fino alla fioritura. Nei mesi caldi va innaffiato, ma resiste abbastanza bene alla siccità. Occupa un discreto spazio (cresce fino al metro e quaranta di altezza), ma dà un indubbio tocco di originalità al giardino.

All'ombra delle farfalle in fiore

All'ombra delle farfalle in fiore - il giardino e le sue storie, di Francesca Marzotto Caotorta, ed. Mondadori, 2011, pp. 230, euro 17,50. Un bellissimo libro, nato dalla penna della fondatrice della rivista Gardenia nonchè ideatrice della manifestazione Orticola.
Il libro si divide in due parti: nella prima, l'autrice affronta degli aspetti per così dire "generali", ossia relativi alle questioni più comuni (ma non scontate), del fare un giardino: il progetto, la scelta delle piante, dei colori delle fioriture, come gestire l'irrigazione e quanto è importante conoscere la natura del suolo che coltiveremo. Nonostante siano argomenti un po' triti, che i più diffusi manuali sul giardinaggio affrontano, la Marzotto Caotorta mantiene alta l'attenzione del suo lettore inserendo consigli preziosi che derivano dalla sua vasta preparazione sul tema. Il prologo del libro ha una nota personale (l'autrice ci racconta di essersi appassionata al mondo delle piante grazie alla sua famiglia e in particolare al padre), ma il resto dell'opera è un interessante "carnet" (come lei stessa lo definisce) di appunti tutto dedicato all'apprendista giardiniere, per aiutarlo a sfoderare il proprio talento per il verde.
Nella seconda parte del libro, divisa in quattro capitoli intitolati ognuno ad una stagione, la scrittrice-paesaggista, partendo dalla primavera, predispone una carrellata di piante, alberi e suggerimenti per sfruttare al meglio ciò che ogni periodo dell'anno dà attraverso la vegetazione. Interessantissimi i consigli per predisporre un giardino resistente alla siccità, che si ispirano alle tecniche dei giardinieri arabi e medievali:
"Viaggiando fra Spagna e Marocco si vedono ancora sistemi di aiole in lieve pendenza, delimitate da cordoli di terra, come a formare grandi catini. A sera si annaffia la prima aiola in alto fino a colmarla, l'acqua vi rimane giusto il tempo di impregnare il terreno, poi viene aperto nel cordolo un passaggio in modo che l'acqua defluisca nell'aiola a valle o in quella adiacente, e così via. In questo modo viene bagnato solo il terreno e non il resto della pianta, che ne patirebbe" (p. 107).
La parte migliore del libro, a mio parere, comincia dal capitoletto del giardino di metà agosto (con "dritte" per avere un bel giardino in un periodo della bella stagione un po' trascurato). Da leggere i capitoli sull'autunno e sull'inverno.
Un aspetto che mi ha affascinato molto della Marzotto Caotorta: è un'esperta di tante varietà botaniche, anche molto rare, ma è capace di dare consigli molto fini su come organizzare un'aiola mettendo insieme delle semplici begonie, dei tropeoli e dei tageti.
Un'ultima osservazione: l'autrice non rinuncia a qualche accento ironico e autoironico: "A volte si ha l'impressione che il tema del fascino dei giardini tardivi sia assimilabile ai discorsi di chi prospetta meraviglie per la vitalità e l'erotismo della terza età. E proprio come può essere consolante e fecondo l'incontro con una persona anziana e vitale, così incantevole è la vista di un giardino che sia fiorito anche d'inverno" (p. 187).

Bizzarre foto-souvenir da Desenzano del Garda

Tutto si può dire, tranne che ai desenzanesi non piacciano i fiori. Pallini viola di piante non identificate (senza foglie basali! forse Echinops?) svettano su aiole semplici e irreali:

C'è chi ha i girasoli sotto il cornicione del tetto:

Chi, in mezzo ai vasi, ha spazio per un paio di tricolori:

Chi, sul balcone, si è impiantato una vigna personale:

E c'è chi ha già l'uva "matura":

- Scusate, per caso vendete lavanda?

venerdì 17 giugno 2011

Mammillaria rhodantha: una corona di fiori

Un cactus molto diffuso in commercio, e con la pregevolissima caratteristica di avere delle spine rosse molto decorative.
 Per la precisione, sono rosse le spine centrali, mentre quelle radiali sono bianche. La pianta raggiunge circa i 40 cm di altezza (come quella della foto), e un diametro di 13 cm.
Ho acquistato questo esemplare almeno dieci anni fa: era un'innocua piantina di 5 cm scarsi che stava in un vasetto di 2,5 cm. L'ho comprata insieme ad altre quattro piccole cactacee delle stesse dimensioni, e questa mammillaria era la più bruttina. Negli anni successivi, sono tutte morte, eccetto due: una Mammillaria elongata e questa, che nel giro di un lustro è diventata un bestione, tanto da doverle cambiare vaso più volte.
 Ogni anno mi regala delle magnifiche fioriture, che assumono la forma di una coroncina nei pressi dell'apice della pianta. Di ogni fioritura degli anni precedenti rimane traccia lungo il fusto del cactus (nella foto successiva si possono vedere le fascette scure formate dalle corolle rinsecchite). La trovo una cosa simpatia, ogni anno posso vedere quanto è cresciuta la pianta.

giovedì 16 giugno 2011

Questo matrimonio s'avrà da fare?

Un vaso di basilico che non sapevo dove interrare; due begoniette senza una fissa dimora. Li ho messi insieme nello stesso vaso, con lo stesso terriccio. Sarà amore?


 

E' evidente che non potrò concimare con fertilizzanti o robe del genere, perchè le foglie del basilico me le devo magna'...

Lungo il Parco del Mincio

Per "parco del Mincio" si intende una parte di territorio situata lungo il fiume Mincio soggetta a tutela ambientale. Il parco del Mincio riconosciuto ufficialmente è completamente collocato nella provincia di Mantova (visitate il sito http://www.parcodelmincio.it/). Esiste tuttavia, lungo entrambi i fianchi del Mincio (almeno in certi tratti) una pista ciclabile asfaltata che va da Mantova fino alle porte di Peschiera del Garda (in provincia di Verona). Si tratta di un bellissimo percorso che attraversa dei paesaggi naturali estremamente affascinanti, da vedere nella bella stagione ma anche in inverno (parlo soprattutto dei mesi di gennaio e febbraio, mesi comunque da ciclisti temerari).
 Lungo questa ciclabile non è consentito il passaggio di veicoli a motore (eccetto autorizzati e partecipanti a gare di pesca). E' quindi ottima per una scorrazzata in bicicletta, anche con famiglia e cane al seguito. Molti fanno jogging, passeggiate, girano sui roller blade.
Il tragitto che normalmente percorro va da Salionze (comune di Valeggio sul Mincio, sponda opposta a quella dove sta la centrale termoelettrica) fino al nuovo bar che è stato aperto sul ponte che va verso Volta Mantovana. In tutto, circa 14 km. Il percorso intero passa da Peschiera del Garda, Salionze, Monzambano, Borghetto di Valeggio sul Mincio, Pozzolo, Mantova.
 Partendo da Salionze, dopo un paio di kilometri si arriva alla diga dove si trova una fontana di acqua potabile. Un piccolo punto di ristoro per i ciclisti, che sostano qui per riempire le borracce e riposare seduti sulle panchine. Da una discesa a fianco della fontana si prosegue verso Monzambano, costeggiando campi verdi che a primavera e in estate si riempiono di fiori selvatici di ogni colore. Diffusi gli equiseti, le piante di sambuco, le iris acquatiche gialle (tra aprile e maggio), i cespugli di caprifoglio. Pioppi, noci, e altri alberi a profusione. Inutile dire che da aprile a giugno qui è un festival di profumi.
 Superato Monzambano, ci si avvicina a Valeggio, il cui castello compare in lontananza immerso nel verde. tenete d'occhio anche la fauna acquatica, nei periodi giusti coppie di anatre si portano a spasso i loro numerosi anatroccoli. Presenti a che cigni e gallinelle d'acqua.
Poco prima di Borghetto, lungo la ciclabile compare il "percorso della salute" che qui è stato dislocato (a questo punto, se guardate in alto alla vostra sinistra, vedrete il versante su cui si trova il parco giardino Sigurtà). Poco dopo, a destra vedrete comparire il ponte visconteo di Borghetto. Si passa sotto una delle sue arcate, e si sbuca di fronte al parcheggio sterrato a pagamento.
 Si attraversa il parcheggio (a meno che non si voglia approfittare di una visita a Borghetto, piccolo centro abitato molto suggestivo), e si prosegue la strada ciclabile che svolta a destra, con una discesa. Il panorama fluviale continua, tra campi sfiorati dal vento e fattorie (non raro trovare animali che pascolano, a debita distanza...).
 A un certo punto, la segnaletica indica che mancano 1.8 km per Pozzolo e 23 km per Mantova. Subito alla vostra destra, un ponte di recente costruzione. Che siate già distrutti o abbiate ancora voglia di proseguire, potete attraversare il ponte di legno con l'indicazione per Volta Mantovana (4.5 km) e sostare ai tavoli del piccolo bar che è stato inaugurato l'anno scorso.
Buona pedalata!

La vita amorosa dei fiori da profumo

" Ciò che ho notato [...] è che i fiori che non vengono fecondati continuano a esalare il loro profumo inebriante finchè non appassiscono e muoiono in silenzio conservando un'inutile verginità. Invece quelli che sono stati fecondati perdono rapidamente il loro profumo, smettono di esalare qualsivoglia effluvio; con tutta probabilità ritengono che ogni opera di seduzione sia ormai superflua, e forse si sbagliano: prolungare il tempo dell'amore non darebbe loro la possibilità di intessere altre relazioni e di accogliere altre sensazioni, più sottili ed esaltanti proprio perchè disinteressate e originate da atti gratuiti?" (p. 90).
Ho letto questo volumetto, scritto da Jean-Pierre Otte, Angelo Colla editore, 2010, 120 pp., qualche mese fa. Non mi è sembrata un'opera straordinaria, ma ha dei lati originali.
Come promesso dal titolo, il libro studia (in modo un po' romantico-romanzato, in verità) i fiori da profumo, il loro rapporto con gli insetti impollinatori, e soprattutto le strategie che adottano per attirare a sè i piccoli visitatori. La viola dalla doppia vita (ha due fioriture diverse), la rosa aggredita dalla cetonia, la vita notturna del caprifoglio, la lavanda che vuole "corteggiatori" gentili... il volume annovera fiori diversi, i più comuni, e rivela il forte spirito d'osservazione del suo autore. A tratti, Otte mi è sembrato troppo sdolcinato. Qualche riflessione originale tuttavia aiuta il lettore a perdonargli certa mielosità.

mercoledì 15 giugno 2011

Dai diamanti non nasce niente - Serena Dandini e il giardinaggio

Dai diamanti non nasce niente - storie di vita e di giardini, scritto da Serena Dandini, edito da Rizzoli 2011, attualmente in vendita a euro 19,00.
Un libro che definirei un potpourri, perchè nelle stesse intenzioni dell'autrice non è un manuale scritto da una professionista, non è una storia dei giardini, non è un diario personale ma un insieme di tutte queste cose, e anche di più. Un po' troppo, se mi si permette.
Un'impaginazione originale, illustrazioni che hanno dell'innovativo, ma per il resto tanta confusione. In una dozzina di capitoli, la Dandini passa in rassegna una serie di argomenti topici relativi al giardinaggio (l'origine del giardino nella storia dell'uomo e l'umana atavica passione per il mondo vegetale, la scelta dei colori nel proprio angolo fiorito, le rose, l'arte topiaria ecc.), e lo fa con uno stile leggero e divertente (è certamente una donna colta e ricca di senso dello humour, non sarà questa la sede che lo preciserà).
Peccato che la Dandini scivoli su diverse cose, in particolare: parla di fiori e piante da lei stessa posseduti, ma sul più bello che li introduce poco ci comunica sui segreti della loro coltivazione; elenca luoghi e viaggi esotici da lei affrontati, ma non approfondisce nulla in merito. Troppi i debiti verso altri libri (la Rattazzi, Pejrone, ecc., tutti citati, per carità). La "tirata" finale sul rispetto dell'ambiente è lodevole, ma anche stucchevole.
Significativo, se si pensa a cotanto minestrone, l'incontro con Peter Beals, famoso per il suo pregiato catalogo di rose, che l'autrice descrive: "Mister Beales era divertito dal mio entusiasmo e dalla lista di giardini inglesi che sciorinavo per sembrargli un'adorabile esperta e a un certo punto mi chiese a bruciapelo: Ma secondo lei qual è il giardino più bello del mondo? Sorridendo imbarazzata mi è mancata la risposta pronta. E lui, gentilmente, ha aggiunto: Per me è sicuramente il giardino di Ninfa" (p. 273). Sì, non basta elencare, bisogna elaborare il proprio sapere.
Interessante comunque la guida ai luoghi in appendice. La Dandini è molto aggiornata sui fenomeni e sulle associazioni più recenti legati al mondo del giardino e della difesa della natura (come il Guerrilla gardening, Giardinaggio irregolare, Slow Food ecc.).

martedì 14 giugno 2011

Riccioli verdi - Albuca spiralis

Una decina di giorni fa ho portato a casa, dopo un raptus di shopping vivaistico sfrenato, un esemplare che prima d'ora non avevo mai visto in commercio:
 A prima vista, dava quasi l'impressione che si trattasse di un'orchidea. I fiori (la pianta è attualmente in fioritura) hanno una forma curiosa (vedere terza foto), con tre petali superiori aperti su un bocciolo centrale chiuso da cui si affaccia il pistillo, e sono di un colore verde chiaro sfumato di giallo, un po' come certi fiori di orchidea. Le foglie sono lunghe e terminano con un ricciolo. Il prezzo della pianta, inferiore ai 10 euro, mi è sembrato abbordabile e ho caricato il vaso sul carrello.
Tornata a casa, ho cercato su internet qualche informazione in più su questa Albuca spiralis. Il cartellino la descrive come originaria di Cape Town, Sudafrica, adatta per interni ed esterni, non amante dei ristagni idrici, da coltivare al sole o in mezz'ombra. Temperature dai 5 ai 30 gradi.
Su internet ho scoperto che si tratta di una pianta succulenta. Ahi ahi, speriamo riesca a sopravvivere in inverno in una stanza di appartamento. Se lo avessi saputo prima, forse non la avrei acquistata.
 Il cartellino avvisa che la pianta può fiorire tutto l'anno. Mi basterebbe che non morisse entro dicembre...

Perattole!

Stanno maturando in questo periodo: "peràttole", ovvero piccole pere selvatiche.


 Questi frutti hanno dimensioni più ridotte di una pera normale: circa otto centimetri di lunghezza. Una volta mature, tendono ad assumere un colorito rossastro sul lato esposto al sole.

sabato 11 giugno 2011

Garda Endurance Lifestyle al parco giardino Sigurtà


Termina domani (12 giugno) la seconda edizione di Garda Endurance Lifestyle, quest'anno organizzata presso il parco giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio (VR), dall'8 al 12 giugno. Si tratta di una manifestazione dedicata ai cavalli e al mondo dell'equitazione. Il cartellone degli eventi prevede gare competitive, e serate con musica e spettacoli equestri (nella foto qui sotto, un fantino in piedi su due cavalli al termine di un esercizio di dressage).
 Da un po' pensavo di preparare un post sul parco giardino Sigurtà, ma volevo trovare un modo per descriverlo sotto un aspetto diverso dal solito, visto che su questo luogo ormai si sono spesi fiumi di parole. Questo evento me ne ha dato la possibilità. Stamattina sono venuta a sapere che dal tardo pomeriggio in poi di oggi (e anche di domani) il parco Sigurtà è aperto gratuitamente. L'occasione mi è sembrata ottima per fare una capatina e scattare qualche foto, sia alla manifestazione (sfilate di cavalli in una cornice inconsueta) sia per ritrarre il posto nell'affascinante luce della sera, con le ombre degli alberi secolari e dei cipressi maestosi che si allungavano sui prati.
 (Qui sotto, una carpa di uno dei numerosi laghetti del parco punta verso di me: infastidita dal paparazzo o solo in cerca di cibo?)
 In questo periodo, il parco si rivela ai visitatori in tutta la sua spettacolarità, grazie alle fioriture che continuano ad alternarsi tra decine di piante di genere differente. Cespugli di ortensie, aiole di canna indica, sentieri di rose colorano il paesaggio. Per fortuna la giornata di oggi, almeno dalle diciannove in poi, è stata graziata da un miglioramento delle condizioni climatiche, che hanno lasciato il prato un po' gonfio di acqua, con diverse pozzanghere: per la gioia dei bambini che erano qui in visita, che ci andavano di proposito a saltellare dentro...
Proprio le famiglie mi sono sembrate il pubblico che ha approfittato per la maggiore dell'apertura gratuita. Devo dire che è stato bello vedere carrozzine aggirarsi in ogni dove e gruppi di bambini godersi le distese di erba correndoci sopra come dei matti. Il parco Sigurtà mi è sembrato più divertente. 
La luce serale ha oltretutto fatto diventare le celebri "sculture di buxus", per cui questo giardino è conosciuto in tutto il mondo, ancora più curiose: queste -come definirle?- nuvole, palle, masse vegetali sembravano mutare forma in continuazione sotto la diversa inclinazione dei raggi solari e la penombra crescente.

 E' stato piacevole camminare per il parco e fare incontri inattesi agli angoli dei viali con cavalli a passeggio e addestratori al seguito:
 Tendoni bianchi disseminati qua e là, scritte mediorientali e bandiere arabe ricordavano che alla manifestazione partecipano otto sceicchi. La loro voglia di stupire il pubblico con sfarzo e divertimenti ha creato un'ottima occasione di aggregazione per i visitatori di un parco così illustre, ma capace anche di prestarsi a eventi originali.

 (Villa Sigurtà).