giovedì 26 gennaio 2012

domenica 22 gennaio 2012

Bacche, baccelli e nidi vuoti.

Sulle sponde del Mincio l'inverno ha rivelato i segreti della vegetazione quiescente: gemme, baccelli, l'architettura di rami e tronchi, nidi abbandonati dagli uccelli.


Qui sopra, semi di quello che sembrerebbe un glicine. Il baccello ha una forma a goccia, ed la superficie esterna leggermente pelosa.


I baccelli di carrubo invece sono glabri, molto lunghi (tra i 30 e i 40 centimetri), e di colore quasi nero.


I liquidambar hanno ancora addosso le foglie secche.


More rinsecchite.


Tra i toni bruni del paesaggio, spiccano le bacche rosse del sambuco...


...e delle rose selvatiche.


Qua e là, tra i rami di alcune piante, si individuano i nidi estivi lasciati vuoti dagli uccelli. Larghi 10 o 12 centimetri, sono ancora perfetti (chissà se verranno riutilizzati). E' stupefacente osservare l'intreccio dei rametti di cui sono fatti, la precisione con cui sono stati costruiti. Me li immagino con dentro tre o quattro uova, o con i pulcini che pigolano a squarcia gola.


L'inverno è fatto per osservare.

mercoledì 18 gennaio 2012

Come seminare pomodori in una maniera da vergognarsi

Sabato, trovo mio padre fuori casa (abitiamo di fronte). Appena mi vede, esclama:- Saréa da somenàr i pomodori!
Lo guardo perplessa. Perchè? gli chiedo, fa ancora freddo. Li metti in serra! l'è la luna giusta!
Ah, la serra! ogni tanto leggo i post degli altri blogger giardinieri in questo periodo: tutti siamo desolati perchè in inverno non abbiamo niente da piantare o da innaffiare, e ci mettiamo a parlare di libri di giardinaggio, addobbi natalizi e altri passatempi da ortolani disoccupati. Io un po' mi salvo perchè la mia famosa serrettina del sottoscala mi permette di togliermi qualche piccolo sfizio giardiniero anche se è gennaio.
-Gh'è la luna calante!- insiste mio padre, -bisogna seminare adesso, è il periodo adatto!
Va bene, obbedisco.


Domenica, a mezzogiorno, i miei mi invitano a mangiare da loro. Con l'inganno. Mi siedo a tavola, e mia madre mi porge un vassoio con quattro o cinque pomodori "comperi", presi al supermercato. -Guarda, mi dice, come sono belli. Potresti seminare questi qui. Il giorno prima, infatti, nessuno di noi ha trovato in casa una bustina di semi rimasti dall'estate scorsa.
Io guardo i pomodori (sono dei ciliegini) e osservo che sono proprio carini. -Questo è il più maturo- sottolinea mia madre. Io lo prendo e, siccome adoro di pomodori, lo metto nel piatto. Mia madre mi lancia un'occhiata oblunga, come a dire: che ffai, te lo magni? Ops, avevo già dimenticato, tiro il pomodoro fuori dal piatto. Va seminato, non mangiato.
Siccome all'esterno le temperature sono tropicali, dopo pranzo infilo una vecchia giacca e un berretto stile pensionata e vado in spedizione in orto alla ricerca di un vaso e di terriccio. Ne trovo un sacchetto quasi finito, lo svuoto in un secchio: rumore di oggetto solido che cade. E' congelato. Entro in casa, prendo dell'acqua calda (intanto mi riscaldo le mani) ed esco per versarla nel secchio, sperando di sbrinare il terriccio.
Mescolo, ed ottenuta una poltiglia fumante, la dispongo nel vaso e ci spappolo sopra il pomodoro. Butto dentro tutto, non solo i semi. Vedremo cosa ne verrà fuori, il pomodoro è stato in frigo, e il terriccio fa pietà. Adesso ho anche il dubbio di aver cotto i semi con l'acqua bollente.


Ho messo il vaso in serra, se spunterà qualcosa griderò al miracolo.


A proposito: le temperature minime degli ultimi giorni in serra vanno da -1 grado sul termometro più vicino al pannello verso l'esterno, ai 7-8 gradi indicati dal termometro attaccato al muro. La temperatura media più bassa dovrebbe quindi aggirarsi intorno ai cinque gradi.



Durante la giornata, i gradi aumentano di un bel po' (i termometri nelle foto lo dimostrano). Lascio la serra sempre chiusa per conservare il calore per le piante per affrontare il gelo notturno. Da lunedì, in tutta la provincia di Verona la mattina si vede una calinverna spessissima. Un freddo... agghiacciante (ah ah, apprezzate la finezza della battuta).
Il limone è sempre fiorito, le begonie se la passano benino; ciclamini e violette sono in fiore, l'albuca spiralis regge e l'hippeastrum continua il suo lento sboccio:


Le piante grasse (agave, opuntia, crassule), posizionate in fondo, dietro al limone, dove è difficile arrivare (la serra è larga un metro), ma dove non devo comunque accedere perchè non è la stagione delle innaffiature, mi pare che apprezzino la nuova "location", quest'anno del tutto sperimentale:


Brave, continuate così.

sabato 14 gennaio 2012

L'inverno ci prende per il naso

La stagione fredda è di certo avara di colori: la poca luce e le basse temperature non invitano le piante a sfoggiare corolle variopinte. Ma... qualche fiore c'è anche in inverno, e si sente.
Non parlo delle primule che adesso si cominciano a vedere sugli scaffali dei supermercati. Per quelle ci vuole comunque un posto riparato in giardino, sono appena uscite dalle serre. E poi, non sanno quasi di niente. Penso invece ai cespugli e agli alberi che sbocciano in questa stagione, e che hanno tutti una caratteristica in comune: i loro fiori hanno colori chiari, poco vistosi, ma profumatissimi -  un po' come i fiori notturni.
Voglio portare la vostra attenzione su due piante: una sempreverde e una caducifoglie.


Nella foto, fiori - per il vero quasi appassiti - di nespolo giapponese (Eriobotrya japonica). Hanno un profumo dolce, intenso. Le api li amano, tanto che nei pomeriggi più tiepidi escono allo scoperto per approfittare della loro generosità. Il nespolo è un piccolo albero che può raggiungere, intorno al decimo anno d'età, i sei metri di altezza. Opportunamente potato può formare un bell'albero dalla chioma ombrosa, quasi impenetrabile. Ha foglie allungate, molto decorative, in quanto hanno la pagina superiore verde scura e quella inferiore leggermente pelosa e dal riflesso rossiccio. I contorni sono seghettati.
All'inizio dell'inverno, il nespolo giapponese, pianta sempreverde, produce una fioritura bianco crema. Ama posizioni riparate, ma vedo che sopporta bene anche le temperature gelide del giardino di casa mia, accostato ad una rete.


Nella seconda foto: gemme e baccello con semi (dell'anno scorso) di calycanthus paecox, ovvero chimonanthus praecox. Entro una o due settimane i fiori dovrebbero aprirsi, un po' in anticipo rispetto agli altri anni. Il loro profumo è notoriamente fortissimo, io lo adoro.
Il calicanto (calycanthus floridus) è un arbusto originario dell'America del Nord, dalla corteccia profumata di cannella e dalla fioritura estiva. Invece il calycanthus praecox fiorisce in questo periodo: i rami spogli si coprono di stelline dorate, dall'aspetto ceroso, la cui fragranza si intercetta a distanza di metri. I rami possono essere tagliati e messi in vaso in casa. Quando la fioritura termina, l'arbusto riemette le foglie, e rimane verde fino al tardo autunno.

sabato 7 gennaio 2012

Il giardino di cemento - un romanzo di McEwan

Il giardino di cemento è un breve romanzo di Ian McEwan, edito da Einaudi, pp. 157. L'ho letto perchè incuriosita da una citazione che ne ha fatto Madonna in una sua canzone, What it feels like for a girl. Per la precisione, nella canzone è ripreso un dialogo dal film che è stato tratto da questo romanzo, consistente nelle parole di una delle sorelle protagoniste della storia: "Le ragazze possono portare i jeans e tagliarsi i capelli corti e mettersi le camicie e stivali perchè è okay essere un ragazzo, per le ragazze è come una promozione. Ma per un ragazzo sembrare una ragazza è degradante [...]".
La trama di questo libro racconta di una famiglia americana composta da padre, madre, due figlie e due figli di età compresa tra i sei e i sedici anni. Il padre un giorno decide di costruire intorno alla casa un giardino, ma esagera col cemento, perchè oltre ai vialetti e alle vasche, col cemento a poco a poco copre quasi tutto lo spazio verde. Oltre la via dove la famiglia abita, si estende il degrado: il resto del quartiere è ormai raso al suolo per far passare di lì un'autostrada. La degenerazione prenderà il sopravvento anche sulla condotta dei componenti della famiglia: morto il padre, il giardino rimarrà abbandonato, come, in un certo senso, i suoi figli.
Il libro ha contenuti forti ed espliciti, non lo consiglio quindi ai "puritani". Prima di leggerlo, sapevo che fra le altre cose avrebbe descritto il rapporto incestuoso tra due dei fratelli. In realtà, questo non mi ha sconcertata molto, ho trovato invece impressionante il trattamento riservato dai figli alla madre.
Voi lo avete letto? come vi è sembrato?

domenica 1 gennaio 2012

I miei propositi giardinieri per il 2012

Buon anno a tutti, giardinieri e ortolani!
Non mi piace fare promesse, perchè poi ci tengo a mantenerle e mi infastidirebbe non poco mancare di parola, anche se le ho fatte solo a me stessa. Però, un po' di idee per migliorare il giardino e l'orto nel 2012 le ho, e qualcuna voglio condividerla con voi:
1) il mio sogno "mostruosamente proibito": far fiorire il Selenicereus. Chi si intende di cactus, sa che è un'impresa. Al momento, la mia piantina se ne sta appesa in bagno, con i rami penzoloni, che non è il massimo.


L'ho acquistata nel 2010, e quasi l'ho fatta morire per averla esposta troppo al sole in estate e per averla dimenticata al freddo durante l'inverno. Quindi, il fatto che nell'estate 2011 abbia ri-sviluppato un po' di articoli è già un passo avanti...;
2)far rifiorire l'albuca spiralis e capire finalmente che cavolo di cure vuole la gardenia per tornare verde e piena di boccioli;


3) migliorare la qualità della vita e di conseguenza l'aspetto del povero phlebodium. Il mio ha un paio di anni ma ultimamente non è in perfetta forma;


4) infine...far sopravvivere la poinsettia alle feste di Natale!


Finora non ci sono mai riuscita, forse perchè acquistavo o mi regalavano piante troppo piccole, probabilmente talee che non avevano sviluppato un buon apparato radicale. Mia mamma invece l'anno scorso ce l'ha fatta con un altro esemplare. Quasi quasi, le rifilo anche la mia... ;-)
E voi, che propositi giardinieri avete per il 2012?