martedì 23 dicembre 2014

#Natalealverde coi libri e... auguri!

Eccoci già arrivati all'ultimo post dell'iniziativa Natale al Verde. Dico "già" perchè quest'anno le quattro "puntate" mi sono volate, e mi sono come sempre divertita un mondo. Natale al verde è segnalato anche sul portale di Giardinaggio: un bel riconoscimento al lavoro di tutti i blogger che partecipano con tanta passione e voglia di diffondere le proprie conoscenze e suggerimenti.
Il post di questo martedì è dedicato ai libri: lo so, i libri sono un regalo non sempre gradito, a meno che non lo si offra a un mezzo topo di biblioteca. Ma con un giardiniere l'effetto è differente: i giardinieri amano acculturarsi e accumulare manuali su manuali da sfogliare anche per il solo gusto di guardare immagini da sogno... io lo faccio! Regalandoli a un pollice verde difficilmente sbaglierete.
Vi offro qualche titolo nuovo letto e testato per voi, ma soprattutto un'ideuzza un po' originale per confezionare il vostro regalo: un omaggio alla vecchia cinghia per libri. Ve la ricordate? quella in uso fino agli anni Settanta? Io no, sono nata dopo :-)
Ho raccattato (termine quanto mai veritiero) una vecchia cintura di stile militare in cantina, dove stava da tempo dimenticata da tempo. Dopo un'opportuna lavata dagli effluvi ormai "mùffici" che emetteva, ne ho decorato la fibbia con qualche elemento vegetale, come rametti di cipresso, una buccia di mandarino arrotolata intorno a una stecchetta di cannella, una pignetta. Per fissarli alla cinghia, usate colla a caldo. 
La cintura va avvolta intorno al gruppo di libri che regalerete. Un'arricciolata al pezzo in più, e il cadeau è pronto.

Suggerisco titoli nuovissimi e meno... nuovissimi, ognuno per un argomento di giardinaggio differente. Ce n'è per tutti i gusti e il prezzo è sempre abbastanza contenuto.


Et voilà, qualche piccola recensione:

  • categoria arredamento da esterni: GARDENALIA - L'arte di arredare il giardino con oggetti d'epoca e materiali di recupero, di Sally Coulthard, ed. Logos, 2013.

 GARDENALIA
Gardenalia è un termine che indica tutti gli oggetti usati o antichi con cui si può decorare uno spazio verde, conferendogli uno stile romaticamente demodé o studiatamente logoro: "materiali architettonici di recupero, vecchi arredi, strumenti e attrezzi antiquati, cimeli scovati nei mercatini e pezzi da collezione" ai quali la patina del tempo passato abbia conferito un fascino d'antan.
L'autrice offre numerose indicazioni su come utilizzare questi oggetti per ottenere in giardino i risultati più efficaci e suggestivi. L'arredamento da esterni usato diventa un'arte dell'accogliere con stile e con poca spesa.




  • categoria narrativa: FORAVERDE, di Antonio Perazzi, Maestri di Giardino Editore, 2013.
  cop_Foraverde
Scritto da Antonio Perazzi, di cui ho già parlato qui, è una raccolta di undici racconti i cui protagonisti si confrontano con la natura in vari modi: un alpinista e i suoi ricordi, un signore anziano che spiega a una giovane mamma che cos'è il gioco della "foraverde", un ex giocatore di rugby fuori forma che scopre su una spiaggia il cadavere di una balena...
L'approccio con l'argomento del verde è originale, e mai scontato. Per gli amanti delle belle storie che insegnano qualcosa.









  • categoria piccoli giardini: GIARDINI INTERNI - Idee e ispirazioni per un giardino dentro casa, di Isabelle Palmer, edizioni Logos, 2014.
 
Della stessa autrice del fortunato Un angolo verde sul terrazzo, ed. Logos 2013, un gradevole libro per imparare a costruire un terrario e portarsi un pezzetto di giardino anche in casa. Belle immagini e utili indicazioni.













  • categoria: arredamento da interni con le piante: ATMOSFERE IN VERDE, di Satoshi Kawamoto, edizioni Logos, 2014.

 ATMOSFERE IN VERDE
Tra i libri di giardinaggio più interessanti e originali dell'ultimo periodo, si tratta della traduzione dal giapponese del libro del celebre Satoshi "Sathie" Kawamoto, giardiniere di tendenza del progetto Green Fingers. L'autore ci illustra come ha arredato la sua casa e il piccolo giardino ad essa annesso. Presenti delle schede tecniche coi particolari costruttivi e dei materiali.
Un punto di vista simpatico e innovativo, e volutamente maschile. Kawamoto ama i "gardenalia" e riutilizzare oggetti scovati nei mercatini dell'usato, anche parigini.
Mi ha incuriosito l'uso delle targhette del bagno antiche ("Gents" per il bagno degli uomini) applicate sulle porte di entrata del giardino e del soggiorno: forse la minore dimestichezza con l'alfabeto latino ha indotto l'autore a utilizzarlo più per il suo effetto estetico che per il significato originario.

  • salute LA SPA NELL'ORTO - Il benessere naturale fatto da te, di Antonella De Biasi, ed. ultra, 2014.
 
  • categoria manualistica: 30 SEGRETI DEL GIARDINIERE. Piccoli e comodi espedienti di chi se ne intende, di Mimma Pallavicini, ed. A. Vallardi, 2012.
Una raccolta di tutti gli usi che si possono fare dei prodotti di origine vegetale o destinati all'alimentazione per curare le varie parti del proprio corpo. Dall'olio d'oliva come struccante per la pelle secca allo shampoo ecologico con zucchero e aceto agli impacchi di decotto di edera per gambe e piedi pesanti, l'autrice dispensa consigli per prodotti faidatè che rispettino la natura e... le tasche.
Immagini e disegni in bianco e nero, due parole sull'animal testing e le spiegazioni su come leggere un'etichetta: Antonella De Biasi scandaglia anche i risvolti etici delle nostre azioni quotidiane di pulizia e ci insegna come portare rispetto all'ambiente fin dai piccoli gesti mattutini.













Copertina anteriore
L'inossidabile Mimma Pallavicini, importante voce del giardinaggio italiano, condensa in questo agile libretto preziose pillole di saggezza e di esperienza vissuta sui problemi quotidiani che il giardiniere incontra con le sue piante. Le astuzie per propagare talee e margotte con successo, il rapporto dei piccoli animali domestici con le nostre aiuole faticosamente allestite, i segreti per dare stile ai propri angoli di verde, sono tra gli argomenti trattati con linguaggio semplice ed esposizione chiara. Un piccolo must.



 
Con questo chiudo la seconda esperienza di #Natalealverde e la serie di post di quest'anno.
Colgo l'occasione per salutare tutti coloro che mi hanno seguita con commenti, suggerimenti o anche solo un passaggio "da queste bande" e auguro a tutti un sereno Natale e un 2015 ricco di fiori e di soddisfazioni, giardinistiche e non solo!
 

Questo post partecipa all'iniziativa promossa da AboutgardenL'ortodimichelle e GiatoSalò

Natale al VERDE!





In linea con il periodo che stiamo vivendo, la creatività è di scena con le inedite e originali proposte di tanti blogger per un progetto davvero al passo con i tempi!
Partecipano con me:








martedì 16 dicembre 2014

Cascata di tillandsie per #natalealverde

Per un regalo a un/a amico/a col pollice verde, oppure per decorare una stanza un po' umida della casa... tipo il bagno. Oggi mi gira così :-). In questo post vi spiego come ho preparato una collana di tillandsie da appendere verticalmente. 
I materiali necessari sono pochi, serve però pazienza nel maneggiare le piantine.
Procuratevi: tillandsie, filo di nylon (tipo da pesca), fogli di alluminio (da cucina), un ago da cucito spesso, un pezzo di filo di ferro.
Potete trovare le tillandsie ormai in quasi tutti i garden center. Non costano molto. Chiedete di varietà che non emettono radici. Regalatele a chi possiede un bagno con finestra, luminoso, o ha una veranda con aria non troppo secca e temperature sopra i 15 gradi. In locali come questi, le tillandsie, lontane da fonti di calore o spifferi, possono vivere a lungo senza bisogno di particolari trattamenti: vogliono disponibile però tanto vapore, acqua da assorbire dall'aria con i "peletti" delle loro foglie.
In questo post ho già spiegato delle mie esperienze e di come prendersi cura di queste piante curiose, semplici da trattare ma delicate. Nei commenti, altri amici blogger hanno citato anche le loro esperienze.
Fatevi un'idea del risultato che volete ottenere mettendo in fila le tillandsie su un tavolo o altro posto piano. Prendete la carta stagnola e tagliatela a striscioline, larghe al max tre centimetri. Accartocciate le striscioline schiacciandole nel palmo della vostra mano, per dar loro spessore, e poi, a gruppetti di tre o quattro, incrociandole a metà delle loro lunghezze, riunitele per formare un piccolo mazzetto, a imitazione delle "braccine" di una tillandsia.




Col filo di ferro formate invece una stella. Potete aiutarvi con una sagoma di cartone per renderla più regolare. Avvolgetela con un po' di carta stagnola per decorarla.







Prendete le tillandsie di stagnola, schiacciate l'estremità che le tiene unite e praticatevi un piccolo foro con l'ago. Da lì potrete far passare il filo di nylon.
A questo punto infatti dovrete cominciare a infilare gli elementi per la collana: tagliate il filo di nylon che vi serve (abbondate un po', quasi della metà della lunghezza finale). Legate per prima la stella, poi infilate le tillandsie "finte" e alternatele con quelle vere. Quelle vere, ovviamente, non andranno trapassate con l'ago, ma dovrete cingerle delicatamente con un giro di filo, da annodare tra le foglie non troppo stretto. Alcune, per naturale conformazione, resteranno "a testa in giù". L'ancoraggio al filo non sarà facile, anzi, io qualche parolina di spazientimento l'ho tirata...




Fate un nodo all'altra estremità del filo, un piccolo cappio per appenderlo a un chiodo o a un angolo dello specchio del bagno. Appoggiate delicatamente le tillandsie allo specchio, in una posizione che riceva luce indiretta ma brillante.
In estate, è possibile tenere la collana di tillandsie all'esterno, appesa sotto un albero, protetta dalla luce diretta e bruciante del sole, ma anche dalla grandine e da venti troppo forti.
ALTERNATIVE per facilitare la costruzione della collana: invece del filo di nylon, potete utilizzare filo di rafia o di ferro. Le tillandsie difficili da legare possono essere assicurate al filo con delle minuscole mollettine come quelle che i vivaisti usano per gli scapi fioriferi delle orchidee.




Questo post partecipa all'iniziativa promossa da AboutgardenL'ortodimichelle e GiatoSalò
Natale al VERDE!




In linea con il periodo che stiamo vivendo, la creatività è di scena con le inedite e originali proposte di tanti blogger per un progetto davvero al passo con i tempi!
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venerdì 12 dicembre 2014

Visita alla XI Mostra della camelia invernale a Verbania

Ultimo appuntamento di quest'anno: la visita alla XI Mostra delle camelie a fioritura invernale a Verbania, presso villa Giulia. Ci ho tenuto molto ad andarci, un po' per passione, un po' perchè mi piaceva l'idea di "chiudere il cerchio" sulle due fioriture stagionali delle camelie, sasanqua e japonica, dopo la visita a quelle della Lucchesia in primavera.

Piccola manifestazione quella di Verbania, che però quest'anno conta su visite a giardini eccellenti affacciati sul lago Maggiore (villa Rusconi Clerici, villa Taranto, villino San Remigio) e su convegni con nomi importanti del giardinaggio italiano, come Paolo Pejrone, Alfredo Stoppa, Antonio Perazzi e Paolo Zacchera.
Per problemi di orari, essendo io arrivata in treno (e anche in questa occasione, come è successo per Orticolario, voglio osservare come in Italia percorrere una tratta di 3-400 km coi mezzi pubblici ogni volta sia un'avventura allucinante, tra cambi di stazione e costo dei taxi), dicevo, per problemi di orario non ho potuto prenotarmi alla visita gratuita guidata di villa Taranto. Ho ripiegato su villa Restellini, giardino non propriamente storico, ma comunque rappresentativo della flora e dello stile dei parchi della zona.

Il cancello d'entrata di villa Restellini


Villa Restellini è appartenuta a un appassionato botanico americano, W. B. Kaupe. Nel 1943 è stata acquistata dagli attuali proprietari, che ne hanno sviluppato e migliorato il giardino, con interventi riguardanti sia l'aspetto architettonico, sia quello botanico.



Punti di forza del giardino sono l'entrata, che dà verso il lago, le numerosissime azalee coltivate, le camelie e le serre. Molti i punti panoramici che approfittano delle bellezze paesaggistiche circostanti, e le essenze di pregio. Bellissimi i sentieri di sassi tra ophiopogon, liriopi e magnolie stellate.





Ho intravisto però una certa difficoltà nel coniugare insieme lo stile recente (forse degli anni Settanta-Ottanta) di alcune costruzioni, come l'abitazione della famiglia e la vasca delle cicas, con l'impianto più datato di piccoli ponti, aiuole rocciose e arredi romantici. Altri scorci del giardino più riusciti, invece, ricordano le soffuse atmosfere dei parchi giapponesi, grazie al muschio, alle acidofile e alle piante da giardino roccioso.

La pergolina di rose; sotto, il bordo della vasca delle cicas.

Il ponte che collega le due parti del giardino, attraversate da una strada asfaltata sottostante.


Veduta sulla vasca delle cicas.




Come villa Taranto, anche villa Restellini due anni fa è stata colpita da una tromba d'aria, che ne ha divelto vecchi cipressi, faggi e altri alberi. Molti i lavori di ristrutturazione che ne sono seguiti.






Conclusa la visita, ho raggiunto a piedi villa Giulia, dove si concentrava il cuore della manifestazione. Tre sale dedicate all'esposizione di fiori di diverse varietà di camelie, sia sasanqua sia japoniche (di cui molti erano gli esemplari in vaso fioriti, grazie alle temperature ancora relativamente alte della stagione). Presenti stand di profumi e olii essenziali, libri, prodotti artigianali in ceramica, un'esposizione fotografica personale e una dimostrazione di intreccio di contenitori di vimini. Nel parco della villa era allestita una piccola mostra mercato di camelie.












Alle 15, nella sala congressi, appuntamento con Paolo Zacchera, floricoltore, per un dialogo-intervista con Antonio Perazzi, architetto paesaggista noto anche per la sua collaborazione con Gardenia. Perazzi, dalla loquela brillante e dotato di un sottile senso ironico, ha concentrato su di sè l'attenzione della sala prendendo il "la" dal tema convegno, ovvero "Il giardino messo a nudo: col freddo germogliano le idee" per spaziare su più argomenti, tra i quali le sue esperienze di viaggio internazionali nei giardini del mondo, il suo stile di progettazione e la sua biografia di paesaggista.

A sinistra, Perazzi, a destra Zacchera. Al centro, il figlio più piccolo di Perazzi (ne ha tre e se li è portati dietro tutti!).
Il viaggio, inteso non come esplorazione botanica ma come fonte di conoscenza e di confronto con l'Altro; le caratteristiche dei giardini dei laghi del nord Italia a confronto con i paesaggi orientali in cui camelie, osmanti, gelsomini, magnolie, sono piante selvatiche che costituiscono interi boschi, per noi occidentali quasi inconcepibili; l'importanza di studiare il proprio giardino d'inverno per capirne difetti e pregi; come e perchè un giardiniere decide di scrivere; questi alcuni dei temi che si sono susseguiti in un'ora di conversazione.
E' poi venuto per me il momento di tornare: nessuna camelia acquistata, ma ben altre le preziose informazioni ed esperienze che mi sono "portata a casa". Spero che la Mostra della camelia invernale (e primaverile) continui su questa strada fatta soprattutto di cultura del giardino, e non solo di esposizione e ritrovo a fini economici.