giovedì 16 aprile 2015

Origano: aroma e bellezza

Tutti coloro che coltivano un orticello prima o poi si creano un "angolino delle aromatiche": salvia, rosmarino, basilico, e tante altre pianticelle da tenere sempre a portata di mano mentre si cucina, e poi ancora timi, aneto, erba cipollina... e anche origano.
Ma quale origano?

Le due specie più conosciute e utilizzate nelle nostre case sono l'origano comune (Origanum vulgare) e la maggiorana (Origanum majorana). Entrambi appartengono alla famiglia delle lamiacee, e le loro foglie, anche essiccate, profumano le vivande con un aroma intenso e persistente.



Ma mica finisce lì!
Sono molte le varietà di origano reperibili nei vivai specializzati (soprattutto in quelli dedicati alle piante mediterranee e alle erbacee perenni). Io ad esempio coltivo da un annetto un origano dalla foglia variegata, che in estate crea un cespuglietto apprezzabile dal punto di vista estetico. Non ne ho testato il sapore... ma dal profumo non sembra molto meno forte dell'origano più conosciuto.


Si tratta di Origanum vulgare 'Country Cream'. Come gli altri origani, richiede terreno fresco e ben drenato, posizione soleggiata, ed è perfetto per un giardino roccioso. Non cresce più alto di una quarantina di centimetri. La fioritura arriva verso l'inizio dell'estate, con piccoli fiori di un colore rosa chiaro.
In quanto erbacea perenne, la pianta lascia morire la parte aerea durante l'inverno, per poi rigettare con i primi caldi primaverili. Quando è in riposo vegetativo, pulitela dai rametti secchi. Non richiede molte altre cure, a parte di essere controllata perchè non venga invasa dalle erbacce. Bellissimo accostata a rosmarino, salvia, lavanda, elicriso. Altre piante mediterranee, insomma.
Sempre reperibili in commercio, segnalo Origanum vulgare 'Golden Shine', dalle foglie verde-oro; Origanum vulgare 'Aurea', dal fogliame giallo; Origanum onites, molto aromatico; Origanum dictamus, dal fogliame argenteo; Origanum hybridum 'Rosenkuppel', dai fiorellini di un rosa carico in mazzetti ricchi e appariscenti.

E se siete alla ricerca di nuove aromatiche per il vostro orto, vi consiglio l'evento organizzato presso i vivai Priola (Treviso): "Aromatiche per passione", il 18 e 19 aprile. Come l'anno scorso (occasione alla quale ho partecipato con grande emozione) sarà ospite Libereso Guglielmi, il celebre "giardiniere di Calvino".
Riporto parte del comunicato stampa inviatomi dal vivaio Priola:

Le piante aromatiche, officinali e le “Erbe” commestibili sono un macrocosmo da scoprire e noi in vivaio, questa emozionante ricerca, la portiamo avanti con passione da molti anni! Il 18 e 19 aprile 2015 durante l’evento “Aromatiche per passione“ potrete ammirarne una collezione di circa duecentocinquanta varietà di aromatiche. Un appuntamento come questo non poteva avere come ospite d’onore altri che l’amico Libereso Guglielmi, che trascorrerà con noi entrambe le giornate per incantarci, come sempre, con i suoi racconti di vita, di giardino e di “fiori che si mangiano”! Lo scorso anno siamo riusciti a compiere un’impresa non da poco, far assaggiare a Libereso una pianta che non conosceva, l’Erba ostrica (Mertensia maritima)!

L’Erba ostrica è una pianta tutta da scoprire e poco presente sia a tavola che nei giardini e proprio per questa ragione la descriverò di seguito insieme al Critmo inserendo anche due ricette, elaborate dallo chef trevigiano Giancarlo Pasin, che ci permetteranno di gustare appieno l’insolito sapore!

La presenza di Libereso Guglielmi, noto grazie a una geniale trovata di Pizzetti come “il Giardiniere di Calvino” (che era Mario Calvino il padre di Italo), nelle due giornate sulle aromatiche, ci onora e ci rende lieti perchè ci darà l’occasione per festeggiare insieme la vigilia del suo novantesimo compleanno!

Libereso sarà presente per parlarci di lui, delle sue esperienze, dei suoi libri e di giardini.

Libereso, con il supporto del giornalista Claudio Porchia, sarà lieto di rispondere a tutte le vostre curiosità e domande!

sabato 4 aprile 2015

Colorare le uova con i fiori

Non so se si usa ancora -chi ha bambini lo saprà- ma c'è un modo immediato e naturalissimo di colorare le uova. Si cuociono dieci minuti delle uova dal guscio bianco per farle diventare sode, le si fa raffreddare in acqua fredda, si prendono dei fiori, e... li si strofina contro i gusci...



Ottime per questo uso le corolle dei muscari (per l'azzurro) e del tarassaco (per il giallo). La coloratura sarà leggera, con effetto quasi acquerello. Indossate dei guantini per non sporcarvi le dita.
Sì, è un po' crudele... ma di certo non inquina! L'importante è non scegliere fiori velenosi. Per colorare le uova direttamente in cottura vi segnalo invece questo link.


Buona Pasqua a tutti!