domenica 27 novembre 2011

Sul lago ci sono ancora i pomodori

Mentre a casa mia, in questo periodo, fuori dalla serra, per certe piante è impossibile sopravvivere per il freddo (vedi le begonie del precedente post), non è così sulle sponde del lago di Garda. Nei pressi di Pacengo, in mezzo ai cespugli, mi è capitato di individuare piantine di pomodoro, vivissime. E con pomodorini maturi:



Queste piante sono nate al riparo di un salice, presumo da qualche seme scappato dal pic nic di un turista. Cosa curiosa, ma del tutto comprensibile, le piante, nate per conto loro, sono sane anche se nessun ortolano le ha curate.
In questo periodo, una passeggiata sul lago è per i veri amanti della natura: fino alle tre del pomeriggio in giro non c'è nessuno, si sente solo lo sciabordio delle onde. I ciottoli bianchi delle spiagge senza villeggiatori sembrano più luminosi:



Le foglie cadute dagli alberi hanno lasciato spazio ad un paesaggio essenziale, in cui si distinguono nettamente le forme dei tronchi:



Attorno, per contrasto, canneti e salici piangenti mostrano ancora i loro fogliami fitti e sottili:




Gli oleandri non sono più in fiore, ma in compenso si può studiare l'arrampicarsi silenzioso delle edere sulle cortecce:



Avrete capito che a me la domenica non piace passarla davanti alla tv...

mercoledì 23 novembre 2011

Questa era una begonia

Questo cadaverino di pianta, vicino alla viola del pensiero, fino a una settimana fa era una begonia:


Con le recenti gelate le begoniette sono collassate su se stesse:



Questo era un "fiore di vetro", un'Impatiens:


E questo era alisso:


Non avevate mai visto pubblicare piante marce, vero? Io lo faccio per mostrarvi l'importanza di avere una serra. Infatti, le begonie portate al riparo stanno benissimo:


Monitoro quotidianamente le temperature della serra grazie a due termometri attaccati uno al muro ed uno ad un pannello della serra, così vedo la differenza tra il lato più esterno e quello più interno. Finora, il muro ha sempre riportato, nelle notti più rigide, temperature tra i 10 e i 12 gradi, mentre fuori c'erano anche -4 gradi. Le begonie non si sono neanche accorte delle gelate.
Spero che continui così, i giorni più duri devono ancora arrivare.

domenica 20 novembre 2011

Cani e tessuto per proteggere le piante: love at first sight!

Qualche giorno fa, in vista delle imminenti gelate, ho sfoderato i miei nuovi sacchi di tessuto-non-tessuto per proteggere le piante più delicate in giardino e in orto. Ho avvolto il vaso di gelsomino, le piante di sedano, il cespuglio di assenzio (chissà quest'ultimo se resisterà al freddo invernale). Le altre piante sensibili alle basse temperature, ma non adatte a stare al buio in casa, le ho ritirate nella mia famosa serra nel sottoscala.
Peccato che nel frattempo un sacco mi sia stato scippato dai cani...


...non credevano ai loro occhi...


...un divertimento da pazzi, hanno strappato tutto il telo...


Canaglia! Come si fa a sgridarti con quel muso lì?!?

mercoledì 16 novembre 2011

Tre libri di giardinaggio, tra piante e letteratura


Un post per consigliarvi tre volumi interessanti.

Primo titolo: "Giardini di parole", di Giovanni Pellinghelli, pubblicato da Ortochiuso & C. nel 1997. E' una piccola antologia di brani tratti dalla letteratura di ogni epoca che hanno come argomento il giardino. Quello che interessa a Pellinghelli è infatti il giardino ricreato a parole, o meglio, i passi letterari in cui le parole lo ricreano, come in un trompe-l'oeil. Lo spunto per questa raccolta viene infatti dal famoso trompe-l'oeil fatto dipingere da Maria Teresa d'Austria nel palazzo dello Schoenbrunn, raffigurante un angolo di quel magnifico parco perchè la figlia Maria Elisabeth potesse goderne, vedendolo, anche d'inverno, al chiuso. Maria Elizabeth era infatti caduta in depressione dopo che il vaiolo aveva deturpato la sua bellezza, costringendola a ritirarsi dal pubblico sguardo e a nascondere il proprio viso dietro ad un velo, e a trovare un po' di consolazione passeggiando nei giardini dello Schoenbrunn.

Secondo titolo: "250 quesiti di giardinaggio risolti", scritto da Eva Mameli Calvino e Mario Calvino nel 1940 e ripubblicato di recente dalla Donzelli Editore. I genitori di Italo Calvino, il famoso scrittore, a loro volta celebri, ma come ricercatori e botanici, rispondono alle domande che il pubblico di tutta Italia gli porge in materia di coltivazione delle piante. Le risposte, sintetiche e precise, danno una soluzione scientifica ad ogni problema e sono ancora dei validissimi consigli per esperti ed amatori. Non perdetevi questo volume, è davvero interessante.

Infine, terzo titolo, un super classico che molti di voi già conosceranno: la garzantina "Fiori e Giardino", a cura di Ippolito Pizzetti. Questa piccola enciclopedia del giardinaggio non può mancare a casa vostra, i consigli del compianto Pizzetti sono preziosissimi, e si alternano spesso a citazioni letterarie riguardanti la pianta di cui l'autore sta trattando. Vi chiederete come mai un noto giardiniere si è preoccupato di inserire note di letteratura nel suo libro di argomento botanico. La risposta è presto data: Pizzetti era laureato in lettere...

venerdì 11 novembre 2011

Minuscoli giardini di cactus

"Ogni cosa piccola è bella" dice un haiku del poeta giapponese Sei Shonagon. Chi coltiva bonsai o piccole piante grasse lo sa.


Quando, più di dieci anni fa, cominciai a coltivare succulente, e leggevo tutti i manuali che trovavo sull'argomento, specie nei libri più vecchi trovavo immagini e consigli di coltivazione di piccole composizioni di cactus, che niente avevano a che fare con le composizioni che si trovano in commercio oggi. Quelle di oggi raggruppano insieme, in modo pacchiano, piante su piante in vasi curiosi e variopinti, senza mettere in risalto nessuna di loro. I vecchi manuali mi mostravano invece foto di microscopici giardini elegantissimi, coltivati in vasi semplici per dare valore ed effetto ai ritagli simulati di deserto che contenevano.


In questo sta la vera bellezza delle composizioni di cactus: scegliendo le specie che rimangono di piccole dimensioni per natura, si possono ricreare dei paesaggi che richiamano l'habitat naturale di queste piante.
Nelle foto che vi propongo, visto che col precedente post ho introdotto l'argomento dei vasi più improbabili che un giardiniere può inventarsi, vi mostro un pignattino di terracotta (diametro circa 18 cm) non più utilizzato in cucina perchè difettoso, in cui sono collocate una Opuntia microdasys e una Mammillaria fragilis, cactus che non crescono più alti di dodici centimetri, ed hanno esigenze idriche simili. In mezzo a loro, un sasso decorativo, trovato in montagna, simula un costone roccioso (almeno nelle mie ambizioni...).


Queste piantine vegetano in questo contenitore da più di dieci anni. Ogni due o tre anni è necessario estrarle per dividere i nuovi cespi e rimpicciolirle (restano piccole in altezza, ma si espandono) e per mettere nuovo terriccio. Le composizioni di questo tipo richiedono un terriccio ben aerato, misto a sabbia, perchè il vaso non ha un foro di drenaggio.
Se osservate bene la terza foto, noterete, alla sinistra della "O" di Ortinprogress, un bocciolo di fiore che la Mammillaria sta per aprire!

martedì 1 novembre 2011

Sull'arte di inventarsi nuovi vasi

Spesso si tratta di curiosi cache-pot del tutto sperimentali: un barattolo di plastica, un bussolotto strano apparentemente non riutilizzabile, un oggetto concavo a sufficienza per scatenare nella mente di un intrepido giardiniere l'idea per un nuovo vaso per le sue piante. L'arte di improvvisare contenitori per piante alternativi prima o poi l'abbiamo praticata tutti. Molto adatte a provare queste follie i cactus, piccoli e grandi, che in alcuni casi io ho sistemato così:
- in una tazzina di gelato commerciale:


- nel tappo di una bomboletta a spray:


Devo ancora decidere come sfruttare una vecchia bacinella da cucina che mio marito ha fuso lasciandola troppo vicino a un fuoco del fornello (era la sua adorata ciotola da pop corn, l'incidente per lui ha costituito una mezza tragedia):


Qua potrebbe starci un'altra composizione di cactus, in corrispondenza del buco potrei piazzarci dei sassi decorativi...