domenica 25 gennaio 2015

Clos du Peyronnet

L'occasione: un'escursione di cui forse avrete già sentito parlare, organizzata da Simonetta Chiarugi di Aboutgarden e da Sarah Tognetti di Shabby Chic Interiors. L'opportunità: un paio di giorni di ferie disponibili perchè vi avevo rinunciato a dicembre, causa troppo lavoro sotto Natale. Risultato: una settimana fa eccomi in Liguria, partenza in pullman da Savona, pronta per una nuova incredibile avventura: la visita del mercatino brocante di Nizza (sul quale non mi soffermerò per ragioni di spazio) e del giardino privato di Clos du Peyronnet, a Mentone.

Finito il giro mattutino per negozi e negozietti di Nizza, lunedì 19 nel pomeriggio risaliamo sul pullman in direzione Mentone. Rintracciamo con qualche fatica il giardino summenzionato, che, come molti giardini privati, anche se aperto al pubblico non è particolarmente segnalato nè pubblicizzato. Si trova su uno dei primi promontori di Mentone, raggiungendolo dall'Italia. 
Sulla strada che conduce all'entrata principale, incontriamo il proprietario che ci aspetta, il signor Waterfield, un vecchietto inglese piegato dall'età ma caparbio come una tartarughina, che subito ci conduce verso la sua villa. Parla bene il francese (ma anche qualche parolina di italiano), si muove piegato su un bastone, non molla mai; ha i modi di chi proviene da una buona famiglia ma non ha mai maturato il disprezzo per chi non è nato ricco.



Il signor Waterfield ci conduce davanti alla villa, dove comincia il tour del suo piccolo (circa mezzo ettaro) ma ricchissimo giardino. Ci accoglie per prima una collezione di varietà di mimose. Il proprietario confessa di non riuscire più, a causa dell'età, a ricordare i nomi scientifici di tutte le piante, invitandoci a leggere i cartellini. Ma orgoglioso fa notare che delle fioriture ci sono anche adesso: siamo in pieno gennaio, questa è la zona più calda della Francia, e le mimose presenti sono tutte in fiore.




Davanti all'entrata di casa, una meravigliosa pergola, su cui si staglia, drammatico, il tronco di un vecchio glicine in quiescenza.




Il proprietario regala molto volentieri talee, si inerpica per le scale lentamente, ama raccontare. Per lui, ogni sasso di questo posto ha una storia, un motivo di essere lì.
Coltiva personalmente, aiutato da dei giardinieri, queste aiuole, queste bordure, di cui però ora è proprietario solo per metà, essendo stata ceduta l'altra metà al condominio. La moglie è la proprietaria dei giardini della Louve a Bonnieux. Una grandissima passione comune.




Il nostro gruppo si scioglie e ci disperdiamo per il giardino: basta voltare un angolo, e scorci inaspettati ci stupiscono in continuazione. Fontane, vasi imponenti, una vasca d'acqua adornata di una curiosa fila di damigiane dall'azzeccata fotogenia (e baciate dall'ultimo sole del tramonto).





E ancora statuette, strelizie in fiore, aloe, iris... la vista sul mare d'inverno. Peccato che venga presto buio, e ci si debba dopo poco incamminare per tornare sull'autobus.




Se vi ho incuriosito e volete maggiori informazioni su come visitare questo giardino (su prenotazione), vi rimando al reportage di Simonetta tramite questo link.

sabato 17 gennaio 2015

Giardini (Giusti) d'inverno

Negli anni è scaduto in me il concetto del giardino "bello" perchè pieno di fiori, o di specie ricercate. Credo sempre meno ai giardini esuberanti, a quelli che ti schiaffano in faccia colori su colori, che pretendono di stupirti con belletti ed effetti speciali senza cuore.

Quest'estate ho tinteggiato di bianco delle sedie di legno e un tavolino pieghevole dell'Ikea. Li ho piazzati in mezzo al mio giardi-casino. Qualche sera mi sono seduta a sorseggiare un tè dal profumo fiorito e il sapore leggermente amaro. Intorno calava lentamente l'ombra notturna. Sembrava che tutto si concedesse un po' di oblio, dopo i clamori della giornata estiva. Le piante si mimetizzavano nell'oscurità, i grilli si accendevano nel campo vicino, il traffico della strada si rarefaceva. Io tiravo un sospiro di sollievo, finalmente c'era un po' di scampo da quello che sono le ossessioni quotidiane, del lavoro e di casa.

Poi è arrivato l'autunno, che ha riempito di colori il mio angolo verde senza che dovessi fare molto per quello spettacolo. Il parthenocissus è pittore di se stesso. Ho messo a dimora qualche bulbo, pensando con delizia non tanto ai fiori che ne sarebbero nati in primavera, quanto alle foglioline nuove e fresche che avrebbero attraversato la terra per venire alla luce, quando tutto intorno sarebbe stato ancora spoglio.

Adesso è inverno, guardo il giardi-casino dalla finestra; non ho niente da fare lì, se non appendere le palle di grasso per gli uccelli selvatici. Eppure apprezzo il mio giardino quasi più che nelle altre stagioni. Qualche bulbetto è sbucato da terra, ma non ho fretta che torni la primavera per vederlo fiorito. Anzi, per godermi di più l'inverno, la sua essenzialità, il suo privilegio di essere spoglio ma non per questo "morto", ho fatto un salto, dopo quasi vent'anni dalla mia prima visita, ai giardini Giusti.






L'inverno è la stagione ideale per visitare i giardini storici italiani. Quelli nati prima del Settecento sono costituiti per lo più da architetture topiarie e statue, che li rendono affascinanti anche quando non ci sono fioriture significative.






Muschio, bossi, fontane arricchiscono il silenzio di questi luoghi antichi ma ancora elegantissimi. Il giardino Giusti è curato e piuttosto frequentato tutto l'anno.


Gli agrumi, coltivati in vaso, in questo periodo sono ritirati in una vecchia serra. Nelle aiuole spoglie sono visibili i mucchietti di letame sparsi dai giardinieri per nutrire la terra...





Il giardino è strutturato in maniera tale che, percorrendolo, si sale un dislivello e gradualmente si gode della vista che si apre sempre più sulla città di Verona. All'orizzonte, il visitatore vede affacciarsi i tanti campanili che segnano le posizioni delle varie e numerose chiese cittadine. Quando sono arrivata nel punto più alto del giardino, hanno cominciato a suonare tutti insieme: era mezzogiorno. L'aria era tutta un concerto, una bellissima sorpresa. Di quelle che piacciono a me, di quelle che non c'è un biglietto da pagare, ma avvengono solo se le sai apprezzare.



Trovate delle bellissime foto di questi giardini e altri parchi veneti nel nuovissimo libro di Camilla Zanarotti e Dario Fusaro: I giardini delle ville venete.

 
Del 2014, editore Silvana, bilingue (italiano e inglese).

E se vi piacciono i giardini d'inverno, ecco un corso che fa per voi: organizzato dall'associazione Maestri di Giardino, l'ottavo Campus "Bello d'inverno", a Santa Marizza di Varmo (UD), i giorni 6-8 febbraio 2015.



martedì 6 gennaio 2015

I propositi del 2015

L'anno nuovo è arrivato, e domani è già tempo di smontare il presepe e riporre le decorazioni natalizie. Gennaio è tempo di progetti: mentre la terra è gelata e le temperature fanno passare la voglia di stare in giardino, si sta in casuccia a tracciare disegni di nuove aiuole e a sognare a occhi aperti sui fiori da coltivare la prossima estate. Personalmente, passo ore su Pinterest guardando le immagini dei giardini più belli per trovare ispirazione.

Bardolino (VR), il pomeriggio del primo gennaio.

Quest'anno non ho in mente particolari acquisti: il mio piccolo giardi-casino già straripa di piante, e vorrei diminuire la quantità di quelle in vaso. Questo mi darà la possibilità di risparmiare tempo in innaffiature. Voglio lasciare più spazio alle piante che si "arrangiano", che non hanno bisogno di continui apporti di acqua e sono meno soggette alle malattie. Una parola... però qualcosa si può fare. Ho passato la scorsa estate a correre avanti e indietro con l'innaffiatoio, nonostante abbia installato da un po' l'impianto irriguo a goccia: a questa attività si aggiungeva quella di cura delle rose, eliminazione dei boccioli sfioriti di tante varietà di ogni specie e la raccolta delle foglie delle aromatiche da essiccare: un vero lavoraccio! Considerato che ho un impiego in ufficio a tempo pieno, e a distanza da casa, tra un impegno e l'altro fino alle otto-nove di sera non riuscivo a tirare il fiato. E il fine settimana, pulizie di casa!
Quest'anno parto un po' avvantaggiata: quello passato ho dovuto riverniciare le sedie e il tavolo da esterno (quasi tutte da sola), e preparare le tende da giardino. Il 2015 mi vede alleggerita da queste incombenze, e decisa a complicarmi il meno possibile la vita...
A pensarci bene però qualche acquisto lo farò, ma sarà assolutamente mirato: una rosa gialla, e una peonia, forse bianca, o forse rosa: ma lo saprete appena arriveranno a casa.


Visiterò di sicuro qualche fiera e qualche evento in giro per il nord Italia: mi piacerebbe Masino, per esempio, che non ho mai visto finora. Ho in elenco un vivaio di rose nel Veneto, ma di sogni nel cassetto giardinicoli in realtà ne ho a bizzeffe!
Per quanto riguarda l'orto, i risultati di quel poco che ho coltivato nel 2014 mi vedono soddisfatta solo sul fronte agrumi: la pianta di limoni in autunno ne ha maturati 6 kg, l'arancio quasi 3. Ma le arance sono di nuovo insipide: mi hanno suggerito di aumentare la somministrazione di lupini macinati, ma si vede che non ne ho distribuiti a sufficienza, o devo trovare altra soluzione.
Per ora, ecco la spremuta che ne ho fatto...


Buon anno a tutti!