giovedì 30 gennaio 2014

Giardino cinesino - little chinese garden


Da "grande", voglio fare la micropaesaggista. Guardate un po' cosa ho preparato in onore dell'imminente capodanno cinese, che quest'anno cadrà il 31 gennaio del calendario occidentale: un minuscolo giardino cinese da appartamento.
In un angolo un po' riservato del corridoio di casa mia, su una mensola sopra il radiatore, al culmine di una ricercatissima scalinata, sta niente di meno che il leggendario palazzo dell'Imperatore:
I'll be a microlandscapist when I "grow up". Let's see what I prepareted in my appartament on the occasion of the Chinese New year's Day (01/31/2014): a little indoor chinese garden.
At the top of the flight of steps, there's the Imperial Palace:


Alle sue spalle, una misteriosa foresta cela i suoi segreti anche agli esploratori più temerari:
Behind the palace, a mysterious forest hides its secrets to the most temerarious explorers:


Raffinati vasi di porcellana decorata dagli abili artigiani di corte contengono piante rare ed esotiche:
Porcelain refined vases, decorated by the court craftsmen, contain rare and exotic plants:


Nel vaso geometrico una pianta geometrica...
In the geometrical vase, a geometrical plant...


Nel vaso piccolo... una pianta piccola....
In the little vase, a little plant...


Più in là, nei giardini imperiali in cui prospera il bambù (o qualcosa che ci tira vicino...), la figlia dell'Imperatore ha dimenticato il suo ombrellino di carta di riso:
Further on, in the imperial "bamboo" gardens, the daughter of the Imperor forgot her tiny rice paper umbrella:



Un piccolo ideogramma azzurro ci ricorda che questo sarà l'anno del cavallo:
A blue ideogram reminds us that this year will be the Horse year:


Nel piccolo laghetto, petali di ortensia galleggiano in silenzio cullati dalle pacifiche acque. La tranquillità è solo un'apparenza: i giardini sono protetti da un temibile drago che dorme sul fondo del laghetto:
In the little pond, hydrangea's petals float on peaceful waters. But calm is just an appearance: the gardens are protected by a dreadful dragon, that sleeps in the bottom of the pond:



Buon Anno anche all'Imperatore della Cina!



***

L'OGGETTISTICA: per realizzare questo micro paesaggio, ho utilizzato una salsiera e delle ciotoline di porcellana, un cache-pot blu grande e uno piccolo azzurro. Per acquistare le ciotoline cinesi, recatevi in un emporio di chincaglieria orientale, ma non in uno dei tanti supermercati o negozi cinesi delle grandi catene commerciali, perchè ormai offono solo prodotti occidentali. Al limite, qualche ristorante cinese fa ancora dono delle ciotole in cui vi serve il gelato. La scalinata è fatta da scarti di piastrella, avanzati dai lavori di costruzione di un bagno (!). L'ultimo gradino è un portasapone in madreperla, dall'azzeccata forma a pagoda rovesciata. L'ombrellino, l'avete capito, è una decorazione da cocktail.
THE OBJECTS: I used a porcelain gravy boat and some porcelain bowls. The umbrella is a... cocktail parasol. The flight of steps are made by tiled floor spoils; the first step is a pearl soap holder.

LE PIANTE: sono esemplari da idrocoltura o succulente, adatte alla coltivazione in appartamento.
Nella ciotola cinese piccolissima, qualche rosetta di Sempervirens, raccolta nel giardino roccioso; nel vaso cinese esagonale, una Euphorbia obesa. Si tratta di una succulenta molto facile da reperire nei vivai. Richiede innaffiature solo in estate, terriccio asciutto tra un'irrorazione e l'altra, e concime per piante grasse da aprile a settembre. In inverno niente acqua. Marcisce se le lasciate il terriccio umido troppo a lungo, soprattutto se le temperature non superano i 20 gradi. Il suo vaso deve avere un foro di drenaggio. Ritirare in casa in inverno (non sopporta il gelo); in estate, per farla crescere armoniosamente, portarla all'aria aperta, in mezz'ombra perchè non si ustioni.
Alle spalle del "palazzo dell'imperatore", crea un'atmosfera misteriosa la fitta chioma dell'Asparagus plumosus, diffusissima pianta da appartamento, di facile coltivazione; due Chamadorea elegans simulano, coi loro fusti dritti e sottili, il bosco di bambù. Anch'esse ottime piante da interni, richiedono una buona innaffiatura e luce brillante ma non diretta.
PLANTS: hydroponics plants: Asparagus plumosus (aka the "forest" behind the Imperial Palace) and Chamadorea elegans (aka the "bamboo"). In the geometrical porcelain vase, an Euphorbia obesa (a succulent plant). In the small porcelain vase, a Sempervirens.
 

venerdì 24 gennaio 2014

Too hot!

Gli esperti di meteorologia lo sostengono convinti: i dati rilevati di recente dimostrano che l'inverno quest'anno non è ancora arrivato. Almeno dalle mie parti, in provincia di Verona, zona ovest, l'ultima decade di dicembre ha visto temperature di oltre tre gradi sopra la media. Non ha mai fatto così caldo dal dopoguerra, mentre le temperature sono scese in picchiata, in un modo a dir poco impressionante e disastroso, negli Stati Uniti. La preoccupazione è che, se continua così, sarà il gennaio più caldo dell' ultimo secolo. In agricoltura ne consuegue che, senza freddo intenso, molti virus e certi insetti fastidiosi per l'uomo non muoiono. Ancora peggio, pare che se il mare non si raffredderà sufficientemente, la primavera potrebbe essere piovosa come quella del 2013, e d'estate rischieranno di svilupparsi grosse celle temporalesche e trombe d'aria. Speriamo proprio di no: l'anno scorso, dopo un inverno mite e nevicate tardive di metà febbraio, ha piovuto quasi ininterrottamente da marzo fino alla prima settimana di giugno. Fu impossibile lavorare la terra in giardino, con grosso ritardo per molte semine e raccolti.
Bene, dopo avervi sollevato il morale con queste notiziole allucinanti, che speriamo non si verifichino, perchè solo il pensare ad altri tre mesi di pioggia mi fa girare le eliche, veniamo al motivo per cui ho introdotto questo serio argomento.
Meteorologists are sure that this year winter isn't still arrived. In the latest months, temperatures are above the average and probably this winter will be the postwar hotest winter of ever. This phenomenon could have serious consequences for agricolture, and cause a rainy spring.
Well, after these "good news",  let's see why I wrote about it.


Un' esplorazione della serra del sottoscala mi ha messo sotto il naso il bulbo di ippeastro (che già conoscete; ne ho parlato più volte e in modo approfondito qui). Le sue foglie erano tutte ingiallite, o quasi. I bulbilli, tre, sono ormai dei bulbetti (nella foto seguente se ne vedono due sul lato destro, tutti provvisti di foglia. Il terzo è dietro il bulbo grande):

A greenhouse inspection made me notice that the leaves of my Hippeastrum are turning yellow. Its three bulbils (they "born" last summer) now are almost "adult", with long leaves:


Appena inizierà il caldino, li separerò dalla pianta madre. La loro "maturità" si manifesta dal loro ingrossamento e dalla distanza che tendono a prendersi dalla "mamma", alla quale sono geneticamente identici. Insomma, non li sentite? gridano indipendenza!
Ciò che però ha attirato maggiormente la mia attenzione è un "affare" che sta spuntando dal bulbo-madre:

When summer comes, I'll separete them from their "mamma", the big bulb. Don't you hear them? They are shouting "Indipendence!". But something else more interesting called my attention:

   
Sono abbastanza sicura che si tratti di un fiore. Se fosse più centrale, potrebbe essere una nuova foglia. E, sebbene posto lateralmente, mi sembra essere troppo largo per costituire un nuovo bulbillo. E' una fioritura a mio parere troppo anticipata. L'ippeastro, tradito dalle temperature tiepide, ha deciso di fiorire adesso che fa caldino. Non è una cosa normale, perchè questo bulbo non è un acquisto recente e quindi non è stato preparato per fiorire, come gli ippeastri in commercio, nella stagione fredda. Sì, capisco, faccio fatica a spiegarmi, è una cosa strana che io trovi anomala la fioritura invernale di un ippeastro, come invece tutti sono abituati a vedere. Ma questa fioritura sarebbe normale per un ippeastro che ha passato l'estate in una cella refrigerata di un vivaio, non in un giardino al caldo... Infatti, l'anno scorso è fiorito in giugno.

I'm almost convinced that it will be a flower. It doesn't seem a leaf (it will be in the center of the bulb), and neither a bulbil (too large). This flower is blooming too early. My hippeastrum isn't a recent purchase, 'cause I bought it two years ago; so it isn't "planned" to flower in winter, but in summer, like in nature it would do. I know, it's a curious thing that I find strange a hippeastrum flower in winter; but last year, it bloomed in june, like if it grow in a natural habitat.
 

Ho pulito il bulbo tagliando via le foglie ingiallite. Anzi, tutte. In realtà avrei dovuto aspettare, perchè non erano secche fino alla base. Ma ero stufa di vederle ciondolare antiesteticamente.

I cutted the yellow leaves off even if they weren't completly dried: I couldn't resist, they were so unaesthetic.

***
P.S.: su gentile suggerimento di Masha, ho introdotto la traduzione in inglese, fatta da me (e si vede...) del post. Tempo fa ho provato a inserire il traduttore Google, ma non funzionava adeguatamente (o così mi sembrava). Altri blog che conosco hanno già dato l'esempio in merito, come ad esempio Aboutgarden. Ho cercato di dare un'impostazione grafica un po' più originale e personalizzata per far convivere italiano e inglese, sfruttando quanto le abilitazioni Blogger consentono. Certo, il corsivo è più elegante, forse presto lo userò anch'io, è che non volevo essere troppo... copiona...

P.S.: as in the previous post Masha kindly suggested, from now I'm introducing an english translation of what I write. Unfortunately, my english is really bad. So, if I do any grammatical mistake, or my sentences are not intelligible, say it to me! I'll try to correct.

giovedì 16 gennaio 2014

Agende e taccuini in giardino

Un po' in anticipo per pensare al regalo di San Valentino, un peletto in ritardo per l'anno che è già iniziato, vi segnalo un taccuino e una agenda che possono piacere a chi pratica giardinaggio e ortolantaggio.

Il primo è il Gardening Journal della collezione Passions di Moleskine:

fonte: www.moleskine.com

Si tratta di un taccuino contenente: "5 sezioni tematiche da compilare; 5 sezioni con tacche personalizzabili; informazioni su piante e vasi, zone di rusticità, la scheda per programmare le attività, griglie per progetti, spazi per la cura delle piante". A corredo, simpatica ed utile la pensata di aggiungere 202 etichette adesive per personalizzare il taccuino stesso.13 x 21 cm, 240 pagine, carta senza cloro, doppia tasca interna a soffietto.
Prezzo: euro 20,05.

Non ho ancora deciso se l'acquisterò, perchè certe agende sono così belle che mi dispiace scriverci sopra!

Potete optare anche per una più completa scatola regalo, ovvero la Gardening Box Moleskine:

fonte: www.moleskine.com

La scatola contiene: il Gardening Journal, 6 tasche contenenti 12 buste per semi di due differenti formati: 6 small 6,5 x 10 cm + 6 large 8,7 x 13,5 cm. "Per conservare e scambiare semi, foglie e ricordi".
Prezzo: euro 50,25.
Possibile ordinare on line, aggiungendo le spese di spedizione. Consultate i link che ho inserito in questo post per accedere al sito della Moleskine, dritti alla scheda del prodotto.

Se cercate qualcosa di più economico, ma di grande aiuto, prendete in considerazione anche l'agenda 2014 proposta dalla rivista di Vita in Campagna:


Contiene preziosi consigli per coltivare orto, giardino e frutteto. 144 pagine a impostazione settimanale con promemoria, proverbi, e indicazioni degli esperti.
Prezzo: euro 10, ridotto del 15% a euro 8,50 per gli abbonati alla rivista.

Se volete risparmiare ancora di più, accedete a Pinterest e fate una ricerca usando le parole chiave "gardening journal": vi si aprirà un mondo, da ammirare e da copiare!

fonte: www.realfoodrn.com
www.journalinglife.com
www.thegardenerseden.com

sabato 11 gennaio 2014

Paradisi tirolesi

Se siete in cerca di nuove ispirazioni per il progetto del vostro orto 2014, almeno da un punto di vista estetico, e se avete voglia di saperne di più sulla storia degli orti nei secoli, vi consiglio la lettura di Sudtiroler Paradies orti di montagna, a cura di Michela Pasquali, ed. Linaria, 2012.


La stessa autrice di I giardini di Manhattan. Storie di guerrilla gardens, ed. Bollati Boringhieri, in collaborazione con altri studiosi come Werner Batzing, geografo tedesco, e Andrea Heistinger, botanica austriaca, in questo volume ci offre un'interessante panoramica sugli orti di montagna. Michela Pasquali ha avuto modo di conoscerli di persona, avendo trascorso l'infanzia e la prima adolescenza a Merano. E a quanto pare non li ha mai dimenticati.
Oggigiorno stiamo riscoprendo il valore della natura e del piacere di coltivare un orto. Nei nostri paesi sono sempre più diffusi gli orti-giardino, dato che gli spazi che abbiamo da dedicare al verde sono sempre più esigui e dividere il giardino, inteso come luogo decorativo e di puro piacere, dall'orto, ovvero il luogo in cui si coltivano piante destinate al consumo e non alla mera estetica, è una pratica che non ha più una ragion d'essere, o che solo pochi possono permettersi.
Non possiamo quindi rimanere indifferenti agli orti tirolesi, la cui caratteristica precipua è per l'appunto questa: sono orti-giardino, in cui piante officinali e "alimentari" sono coltivate assieme a quelle fiorite. Insalate, cicorie, piselli, cipolle, carote, si fanno compagnia con zinnie, tageti, cosmos, dalie, rose... Storicamente, gli orti tirolesi sono influenzati dall'esempio degli orti dei conventi (i giardini dei semplici). E, soprattutto, sono coltivati solo dalle donne.

fonte: www.compagniadelgiardinaggio.it

Dalla prima, nota per aver dato alla luce testi ampi e completi sulle scienze alimentari, botaniche e fitoterapiche, ovvero la badessa Hildegard von Bigen, considerata da alcuni la fondatrice della medicina tedesca, fino alle massaie tirolesi dei giorni nostri, sono proprio le donne le coltivatrici e le padrone indiscusse degli orti di montagna. "Mentre i giardini si sono evoluti secondo le mode e i gusti di ogni epoca, l'orto contadino ha sempre conservato le stesse caratteristiche, oggetto di tante cure, nel cuore della vita quotidiana" (p. 50). Gli orti alpini rispecchiano le attenzioni e le attività delle loro proprietarie, tanto che in queste zone è comune il detto "l'orto è come un biglietto da visita: come la donna, così il suo orto". 

fonte: www.hotelmarini.it
Gli orti tirolesi sono resistiti fino ai giorni nostri, anche se sono sempre più rari. Quelli "sopravvissuti" sono diventati luogo di incontro tra modernità e tradizione. E questo, grazie alla capacità "di adattamento" tipicamente femminile. "Oggi, pur rimanendo legate alle tardizioni e alla famiglia, le donne di montagna guardano al futuro. Lontane dagli stereotipi che le vedono legate esclusivamente al maso, offrono il loro fondamentale contributo alla valorizzazione del legame tra il territorio e i suoi prodotti e nella conduzione di piccole e medie aziende. Consapevoli del ruolo che svolgono nella tutela dell'ambiente e della biodiversità, si sono distinte in tutto il Sudtirolo nella promozione di nuovi corsi e iniziative importanti attraverso la nascita e lo sviluppo di fattorie didattiche, produzioni biologiche, agriturismi, coltivazioni di erbe officinali o antiche varietà di ortaggi" (p. 67).
Se gli orti tirolesi, da un lato, seguono il gusto e le necessità contemporanee di produzioni sane e biologiche, rispettose degli equilibri ambientali, dall'altro mantengono le caratteristiche di costruzione che li hanno resi famosi e inconfondibili. Prendete, ad esempio, le tipiche recinzioni in legno: lo Heimatpflegeverband Suedtirol, associazione per la tutela del paesaggio e della cultura rurale, ne ha classificate nove, tutte diverse, a seconda della forma dello steccato e di come esso è legato.
Ecco, proprio le recinzioni tirolesi potrebbero darvi ispirazione, per dare un tocco di bellezza semplice e familiare al vostro piccolo orto:

fonte: www.compagniadelgiardinaggio.it

Potete visitare un orto tirolese all'interno del "giardino di Sissi": ne ho parlato in questo post.
Se vi ho incuriosito e volete comprare questo libro, sappiate che su Ibs non si trova, quindi per l'ordine dovrete fare riferimento direttamente alla casa editrice. Io ho acquistato il libro alla libreria Athesis di Merano.

domenica 5 gennaio 2014

La lista dei desideri 2014 e una novità nel blog

Buon Anno giardiniero a tutti!
Per il 2014, ho deciso che per il mio giardino no, niente buoni propositi, ci saranno solo ottime pretese!


Ho già iniziato a stilare la lista di alcune piante che vorrei, per provare nuove colture o perfezionare l'aspetto dei miei spazi verdi ("perfezionare": parolona, visto che il mio giardino è ben lungi dalla perfezione, e, in fin dei conti, quello di chi ama imparare e sperimentare è sempre un gran casotto).Cercherò di fare acquisti risparmiando il più possibile, tenendo presente che lo spazio che ho disposizione non è molto e le mie piccole serre sono prossime all'esplosione per tutti i vasi che contengono.

Tanto per cominciare, sto meditando di impossessarmi di un esemplare che fino a poco tempo fa proprio non conoscevo. Un giro per blog stranieri, e poi una conferma su quello di Marcella Scrimiari, mi ha messo sotto gli occhi l'esistenza della splendida vigna caracalla (Phaseolus caracalla).Una pianta curiosa e dai fiori di variegata e multiforme bellezza, che però necessita di temperature di coltivazione non troppo basse. Guardate che splendore (la foto mostra il particolare di un fiore), e innamoratevene:

fonte: www.itsnotworkitsgardening.com

Ecco, se qualcuno di voi avesse dei semi "da buttar via" o volesse fare un qualche scambio di talee, sappia che io sono qui che aspetto proposte indecenti (solo giardinicole)!

E per l'orto? Sto esaminando e confrontando le offerte dei vivai presenti sul web per fare ordini (i più risparmiosi che si possa) di semi di ortaggi curiosi o poco diffusi. Ho in mente ad esempio questo catalogo. Mi piacerebbe aggiungere alle mie aiole anche le coste colorate, che conoscevo da tempo ed ho visto all'apice del loro fascino nei giardini pubblici di Merano, questo autunno. Ovviamente vi terrò informati su quello che combinerò.

Ho ancora un "debito" in sospeso con Rocco Vladimiro, coltivatore esperto e frequentatore di blog, che, facendo giuste osservazioni ad un mio post sulle fragole che coltivo, mi ha suggerito di ampliare le mie conoscenze a riguardo attraverso letture mirate e acquistando varietà di fragola inusuali o dalla produzione frutticola dal sapore impareggiabile. Non posso esimermi dal seguire i suoi preziosi consigli.

E poi libri libri libri: nonostante ne abbia già la casa, come si dice colloquialmente, quasi "piena immurata", nulla mi fermerà dall'acquisto di nuovi manuali e volumi dedicati al verde. La recente e grave crisi dell'editoria sta (tristemente per gli addetti, felicemente per me) immettendo sul mercato libri di tutti i tipi con sconti da sogno. Approfittiamone.

Bene, concludo mettendo in rilievo la novità che da due giorni ho introdotto sul blog e che spero gradirete: per ogni mese dell'anno, preparerò una scheda-calendario dei lavori da fare in orto e in giardino. Ho già predisposto quella di gennaio. Pensavo di farne una al mese, ma se ho tempo e voglia accelererò per concludere prima. Avrei veramente piacere di sapere cosa ne pensate e di avere vostre segnalazioni per eventuali correzioni o miglioramenti da apportare. Lasciate i vostri commenti anche a pie' delle relative schede. Le schede saranno di certo un po' carenti di informazioni per quanto riguarda i lavori nel frutteto, dei quali ho meno esperienza, limitata ai piccoli frutti, albero di kaki, agrumi, actinidia (kiwi) e qualcos'altro. Il riferimento è quello della zona climatica della Pianura Padana e dintorni.

Carissimi, vi rinnovo i miei auguri per un bellissimo 2014 e torno a dedicarmi ad uno dei miei sport preferiti: sfogliare cataloghi, visto che è uno sport indoor e l'unico che si possa praticare quando fuori piove da due giorni!