Marzo

NELL'ORTO

Con il leggero aumento delle temperature e l'allungarsi delle ore di luce, il mese finalmente è propizio per degli interventi nell'orto ben più consistenti di quelli dei mesi precedenti. L'ortolano, però, soprattutto nel nord Italia, deve stare attento ad eventuali colpi di coda dell'inverno e a gelate improvvise, proteggendo le semine e le piantine da brina e uccelli con un telo di tessuto non tessuto. Evitare di lavorare la terra bagnata, in particolare quella argillosa: una volta seccata, diventerebbe molto compatta e impenetrabile per le radichette delle nuove piante.
  • Cruciale la lavorazione del suolo, che deve essere attenta e accurata, perchè influenzerà tutta la successiva bella stagione. Sui terreni non lavorati durante l'inverno, soprattutto se pesanti, vanno eseguiti interventi profondi di estirpazione e arieggiamento; sui terreni già lavorati basta intervenire superficialmente con zappa e rastrello, per estirpare le erbe infestanti;
  • concimare con letame molto decomposto le aiuole dove si prevede di coltivare gli ortaggi più esigenti;
  • seminare a righe carote, radicchi, prezzemolo ecc. per agevolare le prossime operazioni di zappatura e diserbo;
  • eseguire trapianti quando le temperature di notte non scendono sotto i 12 gradi; in caso contrario, trapiantare in tunnel. Se possibile, evitare le piantine a radice nuda, più delicate, anche se meno costose. Gli ortaggi che richiedono calore (pomodori, peperoni, melanzane ecc.) possono ancora aspettare. Per raccogliere in anticipo, meglio puntare sulle varietà precoci;
  • arieggiare bene i tunnel nelle giornate di sole, per non danneggiare le piante e per permettere una buona impollinazione dei fiori;
  • le concimazioni delle colture protette vanno fatte con parsimoni;
  • semine protette di marzo: tutto il mese per basilico, melanzana, peperone, pomodoro, sedano; da metà mese per anguria, cavolo verza estivo, cetriolo, fagiolo nano, fagiolino nano, invidia riccia, melone, zucca, zucchino.

IN GIARDINO

Anche in giardino i coltivatori possono iniziare a lavorare più a lungo durante la giornata, sempre stando attenti a freddi notturni improvvisi. Molta attenzione sarà rivolta alle meravigliose bublbose primaverili: messe a dimora in autunno, ora finalmente fioriscono e meritano qualche innaffiatura se il clima è molto secco.
  • Merita attenzione il prato, che va pulito, rullato e traseminato. A metà marzo, concimare con prodotti azotati a lunga cessione
    Helleborus niger
    ;
  • dividere le erbacee perenni dopo una accurata scalzatura. In questo periodo, iniziano lentamente a dare "segni di vita", e un intervento di suddivisione permette alle piante in questione (soprattutto le graminacee, gli anemoni giapponesi, le iris, le hemerocallis, le hosta e le primule) di "ringiovanire" e mantenere un buon portamento;
  • all'aperto, con temperature notturne stabili sopra i 10 gradi, seminare a dimora achillea, alisso, bella di notte, calendula, convolvolo, cosmea, crisantemo, fiordaliso, papaverino della California, pisello odoroso, ecc., tranne le specie che meritano temperatura ancora più calde (tipo strelitzia);
  • concimare, se non si è già provveduto durante l'inverno, con stallatico maturo, oppure, a ripresa vegetativa avviata, con sangue secco, spargendolo ai piedi dei cespi e poi sarchiandolo;
  • pensare se è necessario mettere a dimora le perenni a fioritura estiva (quelle primaverili vanno piantate in autunno);
  • si mettono a dimora gli ultimi alberi e arbusti; 
  • al riparo, preparare le talee di crisantemi, sfruttando i nuovi getti che spuntano dalla base. Fateli radicare in un terriccio composto di torba e sabbia ben miscelati;
  • le acidofile vanno potate dopo la fioritura, per il contenimento della chioma. I rami più grossi vanno però potati in autunno-inverno, quindi in questo periodo bisogna limitarsi ai rami più sottili;
  • controllare lo stato delle piantine nate in cassone riscaldato. Presto andranno messe a dimora;
  • il periodo è ottimo per rinvasare i rosai. A dimora invece vanno messi quelli a radice nuda. Eliminare le protezioni invernali, controllare i tutori e seguire settimanalmente i getti dei rosai rampicanti, per educarne la crescita.
NOTA BENE: Gli interventi suindicati riguardano perlopiù le zone climatiche del Nord Italia (Pianura Padana). Per altre zone della penisola, queste operazioni potrebbero essere anticipabili di due settimane o addirittura un mese.

2 commenti:

  1. Grazie dei consigli! In questo periodo mi viene un po' di ansia per la quantità di lavori da fare.

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