venerdì 12 dicembre 2014

Visita alla XI Mostra della camelia invernale a Verbania

Ultimo appuntamento di quest'anno: la visita alla XI Mostra delle camelie a fioritura invernale a Verbania, presso villa Giulia. Ci ho tenuto molto ad andarci, un po' per passione, un po' perchè mi piaceva l'idea di "chiudere il cerchio" sulle due fioriture stagionali delle camelie, sasanqua e japonica, dopo la visita a quelle della Lucchesia in primavera.

Piccola manifestazione quella di Verbania, che però quest'anno conta su visite a giardini eccellenti affacciati sul lago Maggiore (villa Rusconi Clerici, villa Taranto, villino San Remigio) e su convegni con nomi importanti del giardinaggio italiano, come Paolo Pejrone, Alfredo Stoppa, Antonio Perazzi e Paolo Zacchera.
Per problemi di orari, essendo io arrivata in treno (e anche in questa occasione, come è successo per Orticolario, voglio osservare come in Italia percorrere una tratta di 3-400 km coi mezzi pubblici ogni volta sia un'avventura allucinante, tra cambi di stazione e costo dei taxi), dicevo, per problemi di orario non ho potuto prenotarmi alla visita gratuita guidata di villa Taranto. Ho ripiegato su villa Restellini, giardino non propriamente storico, ma comunque rappresentativo della flora e dello stile dei parchi della zona.

Il cancello d'entrata di villa Restellini


Villa Restellini è appartenuta a un appassionato botanico americano, W. B. Kaupe. Nel 1943 è stata acquistata dagli attuali proprietari, che ne hanno sviluppato e migliorato il giardino, con interventi riguardanti sia l'aspetto architettonico, sia quello botanico.



Punti di forza del giardino sono l'entrata, che dà verso il lago, le numerosissime azalee coltivate, le camelie e le serre. Molti i punti panoramici che approfittano delle bellezze paesaggistiche circostanti, e le essenze di pregio. Bellissimi i sentieri di sassi tra ophiopogon, liriopi e magnolie stellate.





Ho intravisto però una certa difficoltà nel coniugare insieme lo stile recente (forse degli anni Settanta-Ottanta) di alcune costruzioni, come l'abitazione della famiglia e la vasca delle cicas, con l'impianto più datato di piccoli ponti, aiuole rocciose e arredi romantici. Altri scorci del giardino più riusciti, invece, ricordano le soffuse atmosfere dei parchi giapponesi, grazie al muschio, alle acidofile e alle piante da giardino roccioso.

La pergolina di rose; sotto, il bordo della vasca delle cicas.

Il ponte che collega le due parti del giardino, attraversate da una strada asfaltata sottostante.


Veduta sulla vasca delle cicas.




Come villa Taranto, anche villa Restellini due anni fa è stata colpita da una tromba d'aria, che ne ha divelto vecchi cipressi, faggi e altri alberi. Molti i lavori di ristrutturazione che ne sono seguiti.






Conclusa la visita, ho raggiunto a piedi villa Giulia, dove si concentrava il cuore della manifestazione. Tre sale dedicate all'esposizione di fiori di diverse varietà di camelie, sia sasanqua sia japoniche (di cui molti erano gli esemplari in vaso fioriti, grazie alle temperature ancora relativamente alte della stagione). Presenti stand di profumi e olii essenziali, libri, prodotti artigianali in ceramica, un'esposizione fotografica personale e una dimostrazione di intreccio di contenitori di vimini. Nel parco della villa era allestita una piccola mostra mercato di camelie.












Alle 15, nella sala congressi, appuntamento con Paolo Zacchera, floricoltore, per un dialogo-intervista con Antonio Perazzi, architetto paesaggista noto anche per la sua collaborazione con Gardenia. Perazzi, dalla loquela brillante e dotato di un sottile senso ironico, ha concentrato su di sè l'attenzione della sala prendendo il "la" dal tema convegno, ovvero "Il giardino messo a nudo: col freddo germogliano le idee" per spaziare su più argomenti, tra i quali le sue esperienze di viaggio internazionali nei giardini del mondo, il suo stile di progettazione e la sua biografia di paesaggista.

A sinistra, Perazzi, a destra Zacchera. Al centro, il figlio più piccolo di Perazzi (ne ha tre e se li è portati dietro tutti!).
Il viaggio, inteso non come esplorazione botanica ma come fonte di conoscenza e di confronto con l'Altro; le caratteristiche dei giardini dei laghi del nord Italia a confronto con i paesaggi orientali in cui camelie, osmanti, gelsomini, magnolie, sono piante selvatiche che costituiscono interi boschi, per noi occidentali quasi inconcepibili; l'importanza di studiare il proprio giardino d'inverno per capirne difetti e pregi; come e perchè un giardiniere decide di scrivere; questi alcuni dei temi che si sono susseguiti in un'ora di conversazione.
E' poi venuto per me il momento di tornare: nessuna camelia acquistata, ma ben altre le preziose informazioni ed esperienze che mi sono "portata a casa". Spero che la Mostra della camelia invernale (e primaverile) continui su questa strada fatta soprattutto di cultura del giardino, e non solo di esposizione e ritrovo a fini economici.


4 commenti:

  1. Certo sul lago è tutto un po' più semplice, ma riuscire a rendere piacevole il giardino anche d'inverno, è una grande dote. Ciao Marta!!

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    1. Ciao Patty, tutto bene? Passerò sul tuo blog per gli auguri natalizi :-)

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  2. Ciao Marta,
    la prossima volta che vieni dalle mie parti, avvisami, ti incontro molto volentieri!
    Belle le ville del lago eh?
    E poi il lago d'inverno è uno spettacolo, ha quell'aria malinconica ma molto bella!
    A presto Betti
    p.s.
    grazie del tour...questa volta ho mancato la visita!

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    1. Prima o poi organizziamo "una gita" insieme, che dici? cia Betti!

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