" Ciò che ho notato [...] è che i fiori che non vengono fecondati continuano a esalare il loro profumo inebriante finchè non appassiscono e muoiono in silenzio conservando un'inutile verginità. Invece quelli che sono stati fecondati perdono rapidamente il loro profumo, smettono di esalare qualsivoglia effluvio; con tutta probabilità ritengono che ogni opera di seduzione sia ormai superflua, e forse si sbagliano: prolungare il tempo dell'amore non darebbe loro la possibilità di intessere altre relazioni e di accogliere altre sensazioni, più sottili ed esaltanti proprio perchè disinteressate e originate da atti gratuiti?" (p. 90).
Ho letto questo volumetto, scritto da Jean-Pierre Otte, Angelo Colla editore, 2010, 120 pp., qualche mese fa. Non mi è sembrata un'opera straordinaria, ma ha dei lati originali.
Come promesso dal titolo, il libro studia (in modo un po' romantico-romanzato, in verità) i fiori da profumo, il loro rapporto con gli insetti impollinatori, e soprattutto le strategie che adottano per attirare a sè i piccoli visitatori. La viola dalla doppia vita (ha due fioriture diverse), la rosa aggredita dalla cetonia, la vita notturna del caprifoglio, la lavanda che vuole "corteggiatori" gentili... il volume annovera fiori diversi, i più comuni, e rivela il forte spirito d'osservazione del suo autore. A tratti, Otte mi è sembrato troppo sdolcinato. Qualche riflessione originale tuttavia aiuta il lettore a perdonargli certa mielosità.
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