venerdì 3 giugno 2011

Giardini e no. Manuale di sopravvivenza botanica.

"Ecco l'unico consiglio che dò a chiunque. Incontra il giardiniere che è in te: facci amicizia. Poi, pianta un giardino, se ne hai la possibilità. Se no, qualche pianta sul terrazzo, qualche seme sul davanzale. Nel mondo dei distruttori è un dovere. E se proprio non puoi, identifica il luogo che è il tuo giardino - poco importa a chi appartiene - e coltivalo con la fantasia. Il paradiso non esiste altrove. Per noi giardinieri il paradiso è qui. Si chiama mondo, e il luogo in cui sorge ha nome di Realtà. (...) Questo giardino somiglierà solo a te; ti concilierà con l'idea della morte: la luce di questo scandalo illuminerà il mistero della tua vita".

Uscito per Bompiani nel 2010, scritto da Umberto Pasti, con illustrazioni di Pierre Le-Tan, 150 pp. per euro 15 al momento dell'acquisto. Questo libro affronta il tema del giardino in tutte le sue declinazioni moderne: aiola di un distributore di benzina, sofferente collezione di piante rare di un collezionista un po' psicotico, asettico luogo verde progettato da designers di grido ma senza cuore, prati prevedibili e tutti uguali nei centri suburbani... Cos'è il giardino oggi? o meglio, cosa dovrebbe essere il giardino oggi?
Umberto Pasti passa in rassegna vari esempi di posti deputati alla natura alla ricerca di quello che deve, oggi, rispondere alla più importante delle missioni: riportarci alla nostra originaria dimensione animale in una società che ci sta disumanizzando, per riscoprire tutti i nostri cinque sensi e farci guardare in modo nuovo al mistero dell'esistenza. Un giardino può compiere anche questo miracolo.

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