sabato 4 giugno 2011

S.O.S. agave americana

Lancia un grido di aiuto questa giovane agave americana:
Diagnosi: la pianta ha delle foglie con le punte annerite e secche; un pollone si è allungato fuori dal vaso; sulla superficie del terriccio si vedono le radici prossime alla costipazione.
Soluzione del problema: rinvaso con nuovo terriccio; separazione del pollone; eliminazione delle foglie annerite.
Prima fase: si estrae con attenzione la pianta dal vaso:

Seconda fase: si ripulisce tutto il panetto di terra dalle radici che si sono seccate durante l'inverno. Si stacca delicatamente il pollone. Quello della foto ha già una piccola radice lunga tre centimetri, e quindi è possibile rinvasarlo per conto suo, in quanto ha già acquistato una certa indipendenza dalla pianta madre (se non ha radici, andrebbe lasciato attaccato alla pianta madre; si può rischiare, se ha raggiunto una certa dimensione, di staccarlo lo stesso, anche senza radici, e interrarlo da solo: a volte è già in grado di svilupparle per conto proprio). Si tagliano le parti annerite delle foglie della pianta madre, stando attenti però a non intaccare la foglia sul lato sano: dovrebbe cicatrizzare di nuovo e si seccherebbe un altro pezzo di foglia.
Terza fase: preparazione del vaso. In questo caso, si può ancora utilizzare quello di prima, poichè le dimensioni della pianta non ne richiedono uno più largo. Si verifica che, all'interno del vaso, non ci siano delle macchie bianche che indicano la presenza di cocciniglia. Se se ne dovesse individuare qualcuno, lavare il vaso (io di solito lo cospargo di acqua bollente). Riempire quindi con terriccio specifico per piante grasse (personalmente, alle agavi metto sempre quello universale, soprattutto se il vaso è di terracotta e quindi traspira). Si interra la pianta fino al livello delle radici.
Voilà: un giovane virgulto pronto a svilupparsi e un esemplare adulto con tutta un'estate da godersi davanti.

2 commenti:

  1. Complimenti, bel lavoro, ricorda che l'Agave, in questo caso una comune agave americana marginata, assume dimensioni notevoli, 3 metri di diametro per due di altezza, quindi, questa che a te sembra adulta, in realtà è ancora un infante, il terriccio da utilizzare non deve essere quello universale ma un miscuglio formato dal70% di lapillo vulcanico, 30% da terriccio per cactacee mischiati assieme. Le radici dell'agave infatti devono poter respirare ed assumere l'umidità atmosferica attraverso le radici, queste infatti sono molto corte e rade, questo significa che sono soffocate nel terriccio troppo compatto e nel vaso troppo stretto in cui ella dimorava. inoltre il vaso di coccio non va bene per l'Agave, occorre un grande vaso di plastica o resina rotazionale, molto grande, dove la pianta possa vivere normalmente la sua vita senza dover essere rinvasata altre volte, le agavi oltre ad assumere dimensioni imponenti, assumono anche un peso enorme che le rende difficili da gestire. Se a questo aggiungi una miriade di spine aguzze e taglienti, ti renderai conto che una pianta simile non ispira proprio la voglia di rinvasarla. Se la curerai nel modo giusto la tua Agave vivrà circa 25/30 anni, producendo moltissimi polloni, e infine producendo un fiore, magnifico, alto dai 5 agli 8 metri, molto simile ad un albero e con un inebriante profumo di melone maturo. Complimenti, sei stata brava a salvare l'agave, ora però è giusto che la porti a fiorire.

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  2. Grazie per l'intervento. Sul mio blog è permesso intervenire con commenti "anonimi", ma chiedo comunque a tutti la cortesia di firmarsi, almeno con un nick name, così da rendere il dialogo più diretto. A presto! (per il momento, sto sognando il fiore del mio selenicereus, chissà se riuscirò mai a vederlo!)

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