Sulla costa bresciana del lago di Garda si trova la bellissima cittadina di Limone sul Garda. Questo paese è noto dal Settecento (tra le testimonianze più illustri, quella di Goethe) per la coltivazione di limoni, in una località che, nei secoli passati, era quella più a nord in Europa dove si potesse tentare con successo di impiantare agrumi. In realtà, tale coltivazione risale già a qualche secolo prima, ma proprio durante il secolo dei Lumi ha avuto il suo sviluppo maggiore.
Il turista che passi per questa parte di riviera gardesana può osservare le antiche strutture di limonaia ancora presenti, in parte utilizzate e restaurate, in parte rimaste nell'architettura delle abitazioni moderne che le hanno inglobate, ai piedi dei monti che scendono verso il lago.
Le limonaie erano costruzioni a più terrazze, affacciate in direzione del lago e costruite su numerosi pilastri di pietra, che in inverno erano copribili e chiudibili con tavole di legno per proteggere le piante dai rigori invernali. Erano degli ingegnosi metodi di coltivazione che permettevano ai contadini di beneficiare del mite clima lacustre senza aver niente da invidiare a quello mediterraneo, nemmeno in inverno, quando il Garda non sempre garantisce temperature sopra lo zero.
(Qui sopra: il deposito delle tavole di legno da usare in inverno. Nella terza foto invece si vede il sistema di assi per incastrare le tavole protettive in verticale).
Il dépliant informativo che viene fornito ai visitatori non lo dice, ma di sicuro agevola la coltivazione di piante che non amano le eccessive innaffiature anche il sistema di impianto in discesa, come succede nei giardini di cactus nel sud della Francia. Uno stratagemma che serve a far defluire più velocemente l'acqua rimasta nel terreno.
Gli alberi più grandi sono circondati da strutture di legno di sostegno. Il terreno usato, per quello che ho visto, è di tipo "leggero", per evitare i ristagni idrici. Sulle mura della limonaia, piante di capperi in fiore (se ne trovano in giro per tutto il paese di Limone). Sparse per la limonaia, anche altre sorprese vegetali, come qualche pianta grassa.
E' stato recuperato anche il sistema di irrigazione, e le canalette sono aperte con acqua freschissima che le percorre, dalle terrazze alte fino a quelle più in basso.
Finita la visita al museo, godetevi il paese di Limone, pieno di angoli e terrazzine da foto. Gli abitanti di Limone sono molto orgogliosi della peculiarità del loro paese: i limoni ce li hanno anche in ceramica sopra le porte e i garage!
E se volete farvi il bagno nel lago da queste parti, cercate di scendere in spiaggia al mattino o nelle primissime ore del pomeriggio: dopo le quattro il sole scende dietro la montagna e l'ombra oscura le rive, con conseguente fuggi-fuggi dei turisti. A quell'ora, meglio gironzolare per il centro con un bel gelato al limone in mano!
L'ho visitata tanti anni fa... sarò stato in gita scolastica in terza media. Non ricordo niente. Ma ho la certezza di aver passeggiato nel portico della seconda immagine! Certo che se questa però l'anno inaugurata nel 2004 forse non sarà la stessa...
RispondiEliminaForse in qualche vita precedente eri un limone e abitavi lì. E' probabile che prima del 2004 ci fosse la limonaia ma non fosse un museo pubblico. Peccato non conoscere qualcuno del paese per chiedere.
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