Settembre è il secondo periodo dell'anno, dopo maggio e giugno, in cui abbondano i matrimoni, e coppie di sposini invadono i luoghi più belli per farsi fotografare nell'attimo del coronamento del loro sogno.
Sogno che però gli è costato dai sei mesi all'anno e mezzo di preparativi e una "barca" di soldi da spendere tra ristorante, abiti, bomboniere e, ultimo ma non meno importante, il loro nido d'amore, ovvero la casa.
Ne so qualcosa, perchè mi sono sposata in primavera, modestamente anticipando tutta la serie di matrimoni illustri che si sono visti nel 2011.
Il mio bouquet da sposa è stato studiato dalla mia vivaista (vivaio Azzurra di Villafranca di Verona) per adattarlo al mio abito e alla mia statura. La spesa per il mazzo, invece, è stata adattata alle mie tasche.
Si tratta di un bouquet tondo, a palla, costituito da un corpo centrale di rose color avorio, circondato da delicati lilium rosa (per richiamare due decorazioni di colore simile dell'abito). Qua e là, spruzzi di gipsophila e rametti di asparagus. Nell'insieme, un mazzo classico ma con qualche tocco frizzante.
Una rosa avorio con rametti di gipsophila anche nelle "pettorine" del padre e dello sposo.
Per la sposina che volesse essiccare il suo mazzo, segnalo però che asparagus e lilium possono creare qualche difficoltà, perchè tendono a sfaldarsi e a perdere le foglioline. Le rose e la gipsophila, invece, mantengono la loro integrità in modo sorprendente.
La macchina mi è stata messa a disposizione dal cognatino: si tratta di un cinqcent rosso d'epoca, sul quale sono riuscita a salire con tutto il vestito inondando l'abitacolo di tulle. Sul cofano, è stata applicata una composizione di gigli bianchi e gerbere rosa, attaccata con speciale ventosa. Meglio non guidare forte perchè magari si stacca...
Magnifici fiocchi bianchi sui parafanghetti, appositamente intrecciati da mia sorella. Nella foto qui sopra, potete vedere mentre cercano di "estrarmi" dalla macchina.
Ultima foto, in cui potete ammirare il mio abito rapportato al bouquet (credo che in quel momento mi fosse andato qualcosa nell'occhio).
L'abito unisce la romanticità del taftà di seta, drappeggiato sui fianchi, all'ariosità sbarazzina del tulle. Piccolo strascico, che nelle foto fa sempre un bell'effetto. Maniche d'obbligo, ma separabili dal vestito, perchè aprile è pazzerello.
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