Tra i fiori più affascinanti al mondo, si sa, ci sono le orchidee; e tra le più amate piante di orchidee, spiccano le Phalaenopsis. Sempre più diffuse sul mercato a prezzi abbordabili e in varietà che per forma e colore attirano i compratori come api al miele, le Phalaenopsis (dal greco: "simile a una farfalla", per via della forma della corolla e della sua leggera mobilità sullo stelo) sono un ottimo punto di partenza per il principiante che voglia accostarsi alla coltivazione di queste specie esotiche. I loro fiori durano a lungo, e sono caratterizzati da bellissimi colori (bianco, fucsia, violetto, rosa, addirittura verdino ecc.), che sbocciano su lunghi steli che si sviluppano dall'ascella delle foglie.
Il mondo delle orchidee è composto da varietà che possono essere molto dissimili tra di loro, in termini di necessità colturali. Le Phalaenopsis sono epifite: non resistono alla siccità, ma gradiscono un ambiente caldo umido, con temperature che non scendano mai sotto i 18 gradi e con una umidità compresa tra il 60 e il 70%. Allo stesso tempo, non apprezzano nemmeno le eccessive annaffiature, che le possono portare a morte per marciume. Per farla breve, se avete una casa discretamente calda, senza aria secca, potreste tentare di coltivarne una, e con un bel successo.
In questi giorni, sta fiorendo la Phalaenopsis bianca di mia madre (nelle foto). I nuovi steli, tutti sviluppatisi in casa da questo autunno, portano quarantun boccioli -che avrebbero potuto essere di più se un giorno, spostando il vaso, mia madre non lo avesse fatto cadere causando la rottura di due piccoli steli (incidente in seguito al quale mia madre non è riuscita a proferire parola per dieci minuti, per i sensi di colpa...)-.
Questo esemplare se ne sta collocato sul davanzale di una piccola finestra affacciata a est: gode di luce non troppo forte, tutto il giorno (da evitare la luce diretta e troppo intensa). Viene concimata ogni due settimane con concime specifico per orchidee e innaffiata più o meno con uguale ritmo, evitando ristagni nel vaso.
Alcuni coltivatori, per garantire la giusta umidità alle proprie amate orchidee, le pongono sopra un piatto di argilla espansa bagnata che produce l'umidità necessaria (ma il vaso non deve assorbire quell'acqua).
Il vaso: le radici delle Phalaenopsis devono "vedere" la luce. Ricoperte da una sostanza verdognola (il velamen), hanno infatti funzione fotosintetica. Quindi, le Phalaenopsis vanno sistemate in vasi trasparenti. Il rinvaso va effettuato dopo la fioritura, con terriccio specifico.
In questi giorni, molti vivai stanno allestendo delle esposizioni di orchidee, rare o prodotte su ampia scala; cogliete l'occasione per visitarle, vedrete, di sicuro ne comprerete una.