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Un anno fa, scrissi un post su alcuni piccoli obiettivi da prefiggermi per il 2012 (qui il link). Obiettivi giardinicoli, si intende. Vediamo, a distanza di un anno, cosa sono riuscita a combinare:
- il "sogno mostruosamente proibito", ovvero la fioritura del selenicereus, non si è ancora avverato. Ma ci sto lavorando. La pianta è cresciuta, alcuni articoli si sono allungati parecchio, e godono di buona salute;
- l'albuca spiralis (cliccate sul suo nome per vedere il post correlato) è rifiorita e ha addirittura figliato; e anche la gardenia mi ha dato qualche fiore, recuperando un po' di salute grazie ad una intensa cura di lupini macinati;
- il phlebodium "sta meglio" e ne ho addirittura comprato un altro, di varietà sconosciuta, ma che mi pare più resistente (l'ho appeso in cucina così);
- la stella di Natale è vivissima e ha riemesso le brattee rosse (guardate qua, dò pure lezioni per coltivare le poinsettie).
Insomma, il bilancio annuale 2012 in giardino direi che è soddisfacente. Io stessa ho aumentato (parolone) le mie conoscenze teoriche di botanica stretta e storia del giardino leggendo molto in merito. Mi è capitata l'occasione, stante l'attuale crisi economica, di adocchiare alcune librerie in liquidazione. Mi ci sono fiondata dentro e ho saccheggiato i reparti "giardinaggio" facendo acquisti interessanti, come il famoso libro Il giardino d'ombra di Laura Pirovano in vendita con uno sconto del 75%!
Il 2012 è stato anche l'anno della sperimentazione di nuove specie, come l'arancio Washington (che adesso ha quasi finito di maturare sei arance, le mie prime sei arance! o meglio, le prime sei arance mie e di mio marito, anche lui coinvolto nell'adozione di questa pianta), la zucca lunghissima di Sicilia, la santolina verde (che adesso riposa nell'orto sotto un piccolo riparo di tessuto non tessuto). In orto, si è arricchita la gamma di fragole con l'arrivo dell'ananassa e delle fragole con fiore rosso, aggiunte alle fragole tradizionali (se mi permette la semplificazione descrittiva) e a quelle di bosco. Il mirtillo americano, per il secondo anno ospite del mio orto, ha raddoppiato la produzione: da otto mirtilli del 2011 è passato a sedici mirtilli nel 2012. Eh sì, queste sono GRANDI soddisfazioni... Facendo due calcoli, quest'anno dovrei raccoglierne almeno trentadue... ci potrei fare una porzione di macedonia!
Gli insuccessi? Distratta da tanti nuovi acquisti, ho trascurato i cactus e ho quasi fatto fuori due mammillarie. L'hippeastrum non sembra molto voglioso di rifiorire (in preda all'entusiasmo, gli avevo a suo tempo dedicato addirittura una pagina del blog), e, soprattutto, mi sono giocata la fioritura primaverile delle rose nane potandole a marzo. Gran cavolata che non ripeterò.
Per il 2013 ho in mente una nuova sfida: coltivare una camelia. Devo decidere verso quale varietà orientarmi, una varietà che sia relativamente facile da seguire per un principiante, ma che abbia anche un qualcosa di affascinante. Da varie letture non mi risulta avere molti punti adatti per tenerne una, tranne un angolo di casa, ombroso e protetto, ma tentare con solo un esemplare sarebbe un buon punto di partenza per verificare quali soluzioni seguire per coltivarne eventualmente anche altri. O magari per desistere definitivamente dall'impresa... Un'amica, a maggio, mi ha fatto il magnifico dono di una Hydrangea macrofilla Ayesha (conosciuta come ortensia pop corn). Da quel momento, dopo una vita passata ad evitare di avvicinarmi al mondo delle acidofile, sono stata preda irrecuperabile del loro fascino. Sul comodino, ho spesso libri e libriccini che parlando di azalee, rododendri, camelie, ortensie, e tutto quanto possa appartenere al loro ammaliante mondo vegetale.
Ma il risultato più interessante che ritengo di aver ottenuto nel 2012 è stato scoprire e frequentare tanti blog amici che mi hanno insegnato un sacco di cose. Molti sono condotti con umiltà, sincerità, voglia di imparare e condividere informazioni con gli altri. Alcuni parlano soprattutto di esperienze personali dirette (tra i più coinvolgenti), altri offrono, con chiarezza e completezza, articoli su argomenti specifici che riguardano il giardinaggio, il rispetto della natura, la consapevolezza spirituale che può scaturire dal curare un giardino e la conoscenza degli animali che ci stanno più vicini, ma che per questo sottovalutiamo. A tutti questi blog, che visito, cui mi sono unita come follower e su cui lascio qualche commento, voglio dire il mio GRAZIE e augurare un altro anno insieme di condivisione delle nostre passioni e delle nostre esperienze!
Complimenti per i tuoi successi, che superano di gran lunga le delusioni mi pare.
RispondiEliminaNon sono piante difficili le camelie, meno acidofile di quanto si pensa e "si dice".
Non scegliere varietà a fiore troppo grosso, meglio quelle a fiore medio o piccole.
Conti di tenerle in vaso o in terra?
Avevo... una cagnolina identica al tuo: quello nero. Mi manca.
Per il 2013 proponiti grandi sfide per avere grandi soddisfazioni
Il cagnolino nero (con bavaglino bianco) si chiama Zeus, il carlino si chiama Ottaviano. Non due animali, ma due fantastici amici.
EliminaStavo giusto per lasciare un messaggio sul tuo blog per un consiglio: vorrei coltivare una camelia in vaso (potrei poi tenerla in serra d'inverno, se necessario). Hai in mente una qualche varietà in particolare da suggerirmi?
Sono appena stata all'orto botanico di Lucca, non c'era niente in fiore, ma l'aiola "acida" mi ha affascinato. E c'era una pianta con le radici che escono dall'acqua, come quelle del taxodium di cui parli nel tuo libro.
Grazie a te Marta!
RispondiEliminaSperando di essere tra i blog di cui hai parlato, auguro anche a te un altro anno di condivisione e passione.
La camelia è un mio pallino perchè non sono mai riuscita a farla durare oltre l'estate.....-(
Adoro le acidofile ma non sono molto brava a coltivarle.
Spero di imparare qualcosa da te!
Ciao, a presto.
Certo, pensavo proprio a te soprattutto per i tuoi post sugli animaletti! Mi sa che impareremo a coltivare le camelie insieme...
EliminaAvevo coltivato parecchie camelie fino a qualche anno fa: conosco una ventina di varietà, che vuole dire niente in confronto delle diverse centinaia che si possono trovare in commercio. Se mi ricordi la tua mail ti mando qualche foto.
RispondiEliminaSe decidi, non comprare assolutamente quelle più belle, compatte e piene di boccioli: sono trattate con ormoni per farle fiorire e non cresceranno l'anno successivo. Scegli quelle più "filate" o eziolate, con rami lunghi e pochi bottoni. Non comprare "terra per acidofile" ma torba grezza pura.
Provvedo subito a mandarti la mia e-mail. Questa cosa dell'acquistare camelie eziolate per me è un bel colpo di scenna... seguirò i tuoi consigli.
EliminaTi scrivo la mia e-mail qua: sweetmarta@libero.it. Grazie!
EliminaInteressante la questione dei lupini macinati. La puoi spiegare questa cosa?
RispondiEliminaSe riesco, come spero, ad avere un pezzo di orto, ti chiederò volentieri qualche consiglio...
Saluti cari
Cinzia
I lupini macinati sono in vendita nei vivai. Sono i semi di lupino (come quelli che mangiano in Sicilia) essiccati e ridotti a pezzetti. Dalla primavera all'autunno, vanno somministrati alle acidofile, una manciata al mese per vaso, in particolare agli agrumi e alle piante di limone, così si previene la clorosi ferrica e si rende il terreno adatto alle loro esigenze. Sono utilissimi! Ciao a presto
Eliminaho dio ho un po lasciato il mio orto lo riprenderò a marzo, capisco cosa voglia dire sei arance proprie, vedrai che ne farai di più, da quello che no notato un anno vanno bene ne vengono tante un anno no, a dire il vero è mia mamma che se ne occupa lei vive sul mare e ogni tanto ci fa dono di questi gioielli.
RispondiEliminaUn bilancio più che positivo devi essere contenta io invece dovrò applicarmi molto
In un orto non si finisce mai di applicarsi abbastanza. Allora buon 2013 orticolo!
EliminaE' sempre un piacere leggere i tuoi post pieni di informazioni stimolanti e di entusiasmo. Buonissimo anno!!
RispondiEliminaQuest'anno in giardino voglio i fuochi d'artificio! Grazie per gli auguri che ricambio.
RispondiEliminaBuongiorno cara Marta; io condivido pienamente tutto ciò che hai detto. La soddisfazione di veder crescere nel proprio orto o giardino, le nostre piante è impareggiabile! Dopo anni di attività orticola, quest'anno ho un pochino tralasciato, complice la mancanza di tempo e la preferenza solo parziale per il giardino, che ancora non ho finito di sistemare. Al ritorno delle belle temperature però mi voglio organizzare bene, per le raccolte primaverili ed estive; quest'anno voglio fare incetta di fiori di zucca! Anche io frequento diversi siti verdi, io stessa ne ho uno, ed a volte, ammetto, scarseggiano le idee per realizzare i post. Allora ragiono al senso inverso, ossia invece di dispensare imparo, cioè pubblico delle informazioni che aiutano anche me ad imparare, perchè da imparare c'è sempre...non trovi? Francesca
RispondiEliminaAbbandonare, anche solo momentaneamente, il proprio orto, genera incredibili sensi di colpa in tutti. Quando decidi di coltivare un pezzetto di terra, ti prendi una responsabilità da cui non puoi più sottrarti!
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