venerdì 14 settembre 2012

Polemiche e siccità

Un blog di giardinaggio piuttosto "blasonato", legato al sito internet di un importante telegiornale, pubblica, il 6 settembre, un post su un signore abbruzzese multato perchè innaffiava le piante sul balcone. La giornalista ironizza sul fatto che la polizia municipale abbia sequestrato al signore in questione il tubo per innaffiare, come fosse un'arma pericolosa. Il post si chiude su alcune domande che la giornalista si pone: è vero che un'ordinanza del sindaco del comune dove ha residenza il signore multato vieta di utilizzare, nelle ore pomeridiane, l'acqua dell'acquedotto comunale per scopi non potabili: l'uomo è stato infatti sorpreso ad innaffiare in pieno pomeriggio. Ma allora, si chiede la giornalista, non si possono nemmeno irrigare i campi? e i danni per le manutenzioni mancate ai giardini dei cittadini, chi li paga?

Confesso che quando ho letto questo post, per l'ennesima volta mi sono ribaltata dalla sedia di fronte alla superficialità di certi giornalisti, che si spacciano per esperti di giardinaggio e poi pubblicano solo notizie trafugate da altri blog che fanno fashion, o scandalo. E questo articolo, è evidente, non vuole fare informazione, e mira prettamente - e beceramente - a fare polemica gratuita.

Un visitatore dell'illustre blog posta un commento, semplice ma chiaro: "Però in situazioni in cui a causa della siccità si fa fatica a garantire l'erogazione dell'acqua potabile che cosa bisognerebbe fare? A chi tagliamo l'acqua prima, ai gerani o ai bambini?".
Per cui, concludo: e se invece di fare disinformazione, a giugno, i giornalisti finto-giardinieri sollecitassero i loro lettori a verificare se, nel loro comune, sono state emesse ordinanze come quella di cui sopra? Perchè non stimolare la gente a provvedere, visto che negli anni a venire sarà sempre più necessario, a costruire bacini di raccolta o a creare giardini a bassa manutenzione idrica?

E' uscita a luglio un'ordinanza simile anche dalle mie parti: non posso innaffiare dalle sette della mattina fino alle nove di sera. E vabbè, mi adeguo, magari mi alzo dieci minuti prima la mattina. Negli anni prossimi cercherò di attrezzarmi con un impianto idrico automatico, col timer, da far partire di notte. Le motivazioni di queste ordinanze non mi sembrano futili.

Ci facciano tanto belli a pubblicare post pieni di soavi discorsi in merito all'orto biologico, al rispetto per l'ambiente, al giardinaggio etico; e poi ripieghiamo sul sensazionalismo di bassa lega?
Ecco una scusa per pubblicare la foto di un mio cactus fiorito (cactus=poca acqua=in tema con questo post).
Dopo essere fiorito in luglio abbastanza profusamente (vedi post di luglio sui "cactus che fioriscono facilmente"), il notocactus ha ripresentato i suoi fiori giallissimi, addirittura dieci. E innaffiandolo dopo le nove di sera...

Se Taro del blog di Renato Ronco passa di qui: secondo te, che notocactus è?

5 commenti:

  1. Penso che il regolamento comunale sia utile, perchè obiettivamente, dati i cambiamenti climatici occorre provvedere;
    penso che una persona sulla sua proprità privata, possa gestire i suoi comportamenti, almeno che non creino danni, soprattutto se dotato di serbatoio;
    penso che una nuova pianta, piantata comunque contro il poco tempo a disposione, la fatica e la cura, sia comunque sempre lodevole;
    ammiro ancora di più chi riesca a piantare degli alberi, dato che si crea ambiente, si crea un nuovo microclima e, in misura infinitesimale, si collabora col nostro pianeta;
    penso che, con grandi sforzi, ma solo con menti intelligenti, si possa comunque, coniugare tutto questo.....
    o almeno è un pio desiderio. fr

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    1. Sì, servono iniziative pubbliche e sforzi privati. Congiunti, ma tutti e due. Ciao Francesca!

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  2. Rispettare le regole, e poi chi vuole protesti pure per chiedere che vengano cambiate. Specialmente in Italia purtroppo tanti pensano che chi non rispetta le regole sia più furbo degli altri, e che la regola sia una specie di consiglio, non un obbligo...un po' come il semaforo rosso a Napoli!

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  3. Brava Marta!
    Ottime considerazioni.
    Da parte mia credo di fare il possibile irrigando di notte, coltivando specie rustiche, raccogliendo l'acqua piovana, utlizzando lavastoviglie e lavatrici a pieno carico, ecc., oltre a sostenere anche attraverso il blog il giardinaggio ecosostenibile.
    Basterebbe così poco per arginare il problema...
    Molte persone però se ne fregano anche nell'uso quotidiano personale dell'acqua; ci vorrebbero campagne di informazione più incisive fin dalle scuole elementari.
    Ciao Marta, a presto!

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  4. è una bella problematica, io abitavo in una casa di campagna e raccoglievamo l'acqua piovana, penso che dobbiamo porci anche il problema di avere un orto oltre che biologico sostenibile, avere delle piante sul balcone è molto bello ma si possono fare anche delle scelte sia sulla varieta di piante che sulla giusta quantità d'acqua, ragione di più quando si è in emergenza

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