giovedì 13 dicembre 2012

Perchè tenere l'orchidea in cucina

Su un blog, mesi fa, avevo letto un articolo in cui una giornalista suggeriva di sfruttare l'umidità prodotta dalla lavastoviglie per rendere più belle le orchidee coltivate in casa.
Da un punto di vista tecnico, l'autrice giardiniera non entrava nei dettagli: osservava che la pianta può essere collocata nelle immediate vicinanze dell'elettrodomestico, così da coglierne i vapori all'apertura. Quindi, non parlava di mettere l'orchidea in lavastoviglie.
La cosa mi ha destato una certa curiosità, e tra me e me ho pensato che la mia lavastoviglie sta a fianco dell'acquaio (termine che non usa più nessuno). In cucina, ho quindi un angolo di elevata concentrazione di umidità. A fianco dell'acquaio, c'è una finestra rivolta ad ovest: una discreta fonte di luce anche in inverno.
Bene, così ho risolto: creo un punto dove coltivare la mini orchidea che mi hanno regalato in maggio.
Ho preso una bottiglia di plastica e l'ho tagliata a metà per il lungo con una forbice, lasciando però intatto il fondo perchè fungesse da vasetto basso. Nella sezione lunga, ho praticato un foro per poter appendere il vaso a un particolare gancio:
la bottiglia intera

La sezione di bottiglia in piedi è il vaso da appendere.
Le parti rimanenti e il tappo sono state scartate.

Il buchetto per il gancio è sottile e orizzontale.

Vicino al lavandino, infatti, sotto i pensili per i piatti e le tazze asciutti, ho piazzato, attaccandolo con il Millechiodi (vai con la pubblicità gratuita) un ingegnoso listello, acquistato all'Ikea con pochi soldi, per appendere i mestoli. Lì ho appeso il vasetto in cui inserire l'orchideina. Unico difetto del listello Ikea: può sostenere solo piccoli pesi (altrimenti va attaccato al muro con delle viti) e i ganci si svincolano troppo facilmente dal binario del listello. Ma, per l'uso saltuario che ne faccio (uso i mestoli di rado), ha un buon valore decorativo e tiene ordine in cucina.

L'orchideina è inserita nella bottiglia tagliata col proprio vasetto trasparente.
Nulla vieta di aggiungere sassi decorativi per nascondere vasetto e radici, ma
non si deve dimenticare che il peso totale (orchidea e sassi) deve essere sostenibile dal listello.
Arrivato l'autunno, però, l'orchideina è stata affidata a mammà (maestra nel far rifiorire le phalaenopsis, infatti la "pargoletta" ultimamente sta sviluppando nuovi boccioli) e il vaso di riciclo è stato sfruttato per farci soggiornare un curioso phlebodium  dall'aspetto di insalata scovato tre mesi fa in un vivaio (la cosiddetta "felce a zampa di lepre"; oltre a questo, posseggo anche il phlebodium aureum di colore più elegante e forse più diffuso, grigio-azzurro. Non conosco i nomi delle due varietà).
Questa "mezza insalata" sta vivendo benissimo sopra il lavandino. Essendo pianta che richiede luce non eccessiva e tanta umidità, è stata accontentata. Non sta tra i piedi quando si cucina, non cade, non sporca, e soprattutto mio marito non ci urta contro. Si gode tutta l'umidità che vuole: lavastoviglie, lavandino, piatti che si asciugano sopra, acqua della pasta che viene scolata sotto, sbuffi del bollitore elettrico del tè di lato... Una sauna perenne che neanche nella foresta amazzonica.
Il phlebodium appeso. Lo innaffio aggiungendo l'acqua nella bottiglia
tagliata. In questo periodo, ne beve un centimetro ogni quattro-cinque giorni.
Nella settimana di Tenerife, ho aggiunto due centimetri
e la pianta è stata autonoma fino al mio ritorno.
Osservate: il vaso che ho ritagliato dalla bottiglia è quasi invisibile, non crea inestetismi nello stile della cucina, qualunque esso sia. E' una cavolata, ma mi sta facendo sfruttare tutte le potenzialità giardinicole di quest'angolo della stanza che sottovalutavo. Ovviamente, può essere ulteriormente perfezionato, scegliendo bottiglie di forma o colore diversi, o appendendolo con l'applicazione di nastri, cordine, puntine... Dipende da come è organizzata la propria cucina. Si potrebbe anche attrezzarlo di calamita e attaccarlo al frigo. Abbiamo visto tutti, credo, in vendita vasi di piccoli cactus attaccabili a superfici metalliche tramite magnete. A me però sono sembrati eccessivamente cari, anche se alcuni erano addirittura dotati di led luminoso. Se si ha una buona dose di fantasia e capacità artigianale, se ne ricava un pensiero da regalare a Natale semplicemente riciclando qualche vecchia bottiglia che vi siete già sbevazzati.

5 commenti:

  1. MERAVIGLIOSA IDEA!
    Sei proprio bravissima Marta.
    Sapevo che le orchidee amano umididità, infatti anch'io le metto in bagno e in cucina in inverno, ma la bottiglia tagliata e appesa così è veramente una genialata!
    Ciao cara, buona serata.

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  2. Grazie. Qua da noi sta nevicando di brutto, sarà lo stesso da voi. Sto studiando dove mettere i semi per gli uccellini pensando ai tuoi suggerimenti!

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  3. Nevica eccome!
    Oltre alla mangiatoia e alle palle appese ai rami per oggi, vista la neve, faccio un'eccezzione alla regola dell'altezza antigatto e ho messo un piattino pieno di semi anche sul balcone, proprio davanti alla finestra.
    Visto che sono a casa posso controllare che non vengano gatti ma intanto devi vedere come mangiano gli uccellini!
    C'è un ricambio incredibile, via uno sotto l'altro, ed è troppo divertente osservarli!
    Prova anche tu ad aggiungere un piattino di semi o briciole sul davanzale o sul balcone... poi mi racconti.
    Un abbraccio forte.

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  4. Bella idea; non ho ganci in cucina, ma anche sul piano una bella orchidea da ammirare mentre si sfornella potrebbe stare molto bene. Sai se dopo la fioritura sia meglio rinvasarle e se si trovino i vasi trasparenti? Non mi è mai capitato di notarli in vendita nei negozi.

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    1. Sì, li vendono, chiedi, ma costicchiano. In un caso, ho utilizzato un barattolo trasparente di gelato da cui ho tolto l'etichetta e ho fatto dei bei buchi sul fondo. Dopo un anno va cambiato perchè la plastica del bordo si secca e si frantuma. Ma per quel che costa, si può fare. No, secondo me il rinvaso dopo la fioritura si fa solo se la pianta ha il vaso troppo costipato di radici. L'importante è somministrare un buon concime. Quelli liquidi sono buoni.

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