domenica 25 novembre 2012

Quattro passi sul vulcano di Tenerife

Un'escursione tra le più classiche per chi villeggia a Tenerife: la visita del Teide, ovvero il vulcano che ha dato origine all'isola. Infatti, tutte le isole dell'arcipelago canario sono state generate nei millenni dalle eruzioni laviche della cintura vulcanica che si trova in questa parte dell'oceano Atlantico. A testimoniarlo, come a Madeira, le spiagge naturali, spesso costituite da grossi ciottoli neri: la playa de los Cristianos, una delle più famose di Tenerife, attualmente si presenta come una lunga scia sabbiosa, ma si tratta in realtà di materiale riportato dal Marocco per la gioia dei turisti.
Visitare il Teide, questo picco che si erge a 3718 m sul livello del mare, è possibile con visite guidate alle quali ci si può iscrivere presso l'ufficio del tour operator nell'hotel in cui si soggiorna (se il servizio è presente); oppure, è facile trovare escursioni organizzate dalle agenzie locali. Noi abbiamo scelto l'indipendenza: abbiamo noleggiato un'automobile per una giornata, e siamo partiti da soli. Oltretutto, in Spagna la benzina non costa un cappero.

Per vedere il vulcano sfruttando bene la giornata, conviene partire presto la mattina (almeno alle nove e mezza). Non servono particolari piantiene geografiche per orientarsi, anche con una semplice mappetta turistica si trova la strada facilmente (considerato che la rete stradale a Tenerife non è ancora particolamente complessa).
Appena comincerete a risalire i fianchi del vulcano, noterete intorno a voi la variabilità dei paesaggi, uno più sorprendente dell'altro: vi sembrerà di stare in un posto che fonde in sè i gran canyon del Colorado, le coste irregolari della Corsica occidentale e i mari grigi della Luna. Le atmosfere sono intense, i panorami inaspettati.

Scarsa vegetazione, rocce chiare e terre brulle: i paesaggi
sui pendii più bassi del Teide sono luminosi e silenziosi.

A seconda del tipo di minerali contenuti nelle'eruzione lavica che le ha originate, le rocce possono avere tonalità azzurre, verdi, rossicce, e cambiare completamente aspetto a solo un kilometro di distanza.








Per quanto riguarda la vegetazione, l'elemento più tipico del Teide è l'Echium wildprettii, comunemente chiamato Tajinaste rojo. A novembre, questa pianta, appartenente alla famiglia delle Borraginacee, ha già perso i suoi fiori di un rosso acceso (da cui il nome volgare).
Le rocce e i declivi  su cui vivono si ritrovano coperti da misteriose e lunghe spighe argentate, che ammorbidiscono i profili dei massi irregolari. Se la notte ha gelato, al mattino le spighe brillano nella luce chiara come se fossero d'argento. L'effetto è del tutto surreale.
Seguendo la strada TF 21, a 2356 m, si raggiunge el Teleférico del Teide, una funivia che porta i turisti a 3555 m, dove è collocata la stazione per il ritorno. Da questa altezza, è possibile proseguire il cammino per visitare la cima del vulcano solo se si è in possesso di uno speciale permesso da richiedere in anticipo all'Organismo Autònomo de Parques Nacionales, anche on line all'indirizzo www.reservasparquesnacionales.es.
Dalla stazione di arrivo, anche se non si sale sulla cima, si possono comunque fotografare delle viste molto suggestive: 
la Montana Blanca: si riconosce chiaramente il "tappo" creato dalla lava raffreddata

il cucuzzolo del Teide: praticamente non c'è quasi ombra di vegetazione.
Quassù sopravvivono solo muschi e Gnaphalium teydeum, che
cresce in vicinanza delle fumarole, dove il terreno è sempre umido e caldo, anche in inverno.

Portate con voi una giacchettina a vento o un maglioncino: in autunno, è facile trovare l'aria frizzante per le basse temperature notturne. Io avrei pagato mille euro per un paio di guanti o un copriorecchie, perchè, in alto, in alcuni punti il vento è forte e gelido. Consigliabili, ovviamente, anche scarpe comode e occhiali da sole.
Anche una bottiglietta di acqua nello zainetto è sempre utile, e dei fazzoletti di carta: dove arriva la funivia, ci sono i servizi igienici, ma la carta igienica... no.
Nella foto qui a fianco, i ghiaccioli nascosti fra le rocce.




 

Camminare sul Teide, a certe altezze, fa sentire come "viandanti sul mare di nebbia".

Il colore nero delle rocce sotto il picco del Teide è dovuto alla forte presenza di minerali di ossidiana. Sull'isola, molti negozi vendono monili di questo materiale.









Per maggiori informazioni sul vulcano: www.titsa.com.

Prossimo ed ultimo post: "Tenerife: altri luoghi da visitare per gli amanti del giardinaggio".

2 commenti:

  1. Deve essere uno spettacolo salire a 3500 metri ed essere circondati dal mare e dalle nuvole...

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    1. Se avessi avuto un berretto di lana me lo sarei goduto di più: le orecchie mi si stavano per staccare per il freddo!

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