Anni fa, prima che ci fosse l'orto, nel mio quadratino di terra mia madre coltivava un giardinetto (poi l'ho esautorata). Vicino alla rete di confine, aveva messo a dimora una rosa di un bellissimo colore arancio sfumato (sembrava quello che si vede a volte all'aurora intorno al sole), un innesto su un'altra rosa meno bella ma più forte. Un inverno, l'innesto è morto, ed è rimasto il portainnesto. Nessuno lo ha più curato. Subentrata io col mio orto, ho portato avanti le mie aromatiche, poco interessandomi alla vecchia rosa rimasta lì, sempre più nascosta tra l'origano, la salvia e la gramigna.
Col tempo, ho cominciato a impietosirmi per lei: di varietà sconosciuta, e di caratteristiche ordinarie (per capirsi, non è di certo la rosa di un qualche celebre giardiniere inglese), è straordinariamente tenace, e anche quando viene colpita dagli afidi non molla, fiorisce, senza concimazioni, senza complimenti, senza sguardi che la ammirino.
Questa primavera l'ho liberata dalle troppe erbacce, ormai più alte di lei. Tra le volute dei rami di caprifoglio, tra le spighe dei boccioli di salvia, tra i riccioli del parthenocissus, ora è in fiore, senza neanche un pidocchio o una macchietta nera, ma non l'ho trattata con lo spray. Gli insetti "buoni" la stanno visitando, il suo portamento è nobile, da regina delle piante; anche se sta in un comunissimo orto si staglia fiera e allunga rami come fossero scettri. Per me è come la Rosa per il Piccolo Principe: l'unica del mio pianeta-orto, è orgogliosa e piena di sè, ma tant'è, non sarebbe una regina-rosa se non si facesse rispettare, e io ne ho cura proprio per questo...
Cara Marta, malgrado il Piccolo Principe letto a 40 anni e non piaciuto assolutamente, la rosa è la rosa ed i fiori crescono se vogliono crescere. Mi spiego, anzi non mi spiego; ossia penso che se un fiore vuole fiorire fiorirà, malgrado la brutta terra, malgrado i pidocchi, malgrado tutto.....è la natura, sarà anche banale ma è così!
RispondiEliminaGià, a volte mi chiedo se il mio orto dà buoni risultati grazie a me o... nonostante me!
RispondiEliminaA me piace pensare che la nostra passione contribuisca almeno al 50% alla riuscita dell'orto e del giardino!
RispondiEliminaMmmh, ma quando qualcosa nell'orto muore mi sento responsabile al 100%...
EliminaMi incuriosisce la rosa. Se non fosse che darle un nome toglierebbe un po' di "poesia" alla tua rosa, la passerei al Signore delle rose per un parere...
RispondiEliminaBella questa considerazione: poesia in una rosa misteriosa. In controtendenza con la nostra mania di blogger di ostentare la conoscenza di varietà vegetali dai nomi impronunciabili.
RispondiEliminaAh... sí, certo! Nel blog di Renato metto sempre il nome scientifico, più che altro perchè penso che magari possa servire a qualcuno. Ma certo la vera identità toglie la poesia. In realtà quasi tutte le mie piante hanno invece un nome proprio. Nomi che magari comparto anche con gli amici. Ogni volta che faccio una passeggiata con Renato ci imbattiamo in una "Pianta dello sputo" ... oppure in una "Rennia" tanto per citarne alcuni. Nomi che in realtà hanno un significato solo per noi :D
RispondiEliminaPianta dello sputo!?!
RispondiEliminaA me sembra molto delicata....ed ho deciso che mi piace!
RispondiEliminafrancesca
...meglio ocnosciuta come Phytolacca dioica ...no comment per l'origine del nome "poetico" :D
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