venerdì 19 settembre 2014

I giardini di Ninfa

Un piccolo sogno finalmente realizzato, e che cullavo da qualche anno: una passeggiata nel giardino dell'antica cittadina di Ninfa. Siamo a Cisterna di Latina, nel Lazio.

Ninfa era una città medievale, esistita solo per un relativamente breve lasso di tempo. Annessa allo Stato Pontificio nell'VIII secolo, durante il XII secolo fu ceduta alla famiglia Frangipane, ma, a causa delle rivalità tra i due papi dell'epoca, Alessandro III e Vittore IV, venne distrutta da Federico Barbarossa. Dopo un periodo di oscurità, Ninfa conobbe una nuova fase di prosperità durante il XIV secolo. Le mura furono ricostruite, fu ampliato il palazzo comunale e sorsero numerose botteghe commerciali. Il perimetro di Ninfa era occupato da tantissime chiese, che servivano a proteggere il paese dalle incursioni nemiche: invadere una chiesa, infatti, significava sfidare il Papa. Dopo varie vicende politiche, nel corso del Trecento le lotte papali e nobiliari portarono alla distruzione della città, che successivamente, complici alluvioni, malaria, indifferenza dei nobili, si spopolò fino a ridursi a un cumulo di ruderi abbandonati.
I ruscelli di irrigazione, tracciati nel Novecento per irrorare i giardini.




Agli inizi del Novecento, un lungimirante Gelasio Caetani ne entrò in possesso e decise di ridare vita a Ninfa. Fece ristrutturare le mura delle antiche costruzioni, in particolare la torre e il municipio; i suoi successori, il figlio Roffredo Caetani, la moglie Marguerite e la loro figlia Lelia ne fecero un giardino in stile inglese, dall'atmosfera romanticamente decadente. Alla morte di Lelia Caetani, il giardinovenne lasciato ad una fondazione, la stessa che tutt'oggi lo ha in cura.





Nel 2000 Ninfa è stata dichiarata "monumento naturalistico". The New York Times lo ha definito come "il giardino più bello del mondo".



Anche la seconda guerra mondiale ha lasciato traccia della sua crudeltà: un carro armato sfondò la porta d'ingresso della chiesa per andare a sprofondare nella cripta sotto l'altare. Del carro armato non rimane nulla a seguito della rimozione, ma il portone d'ingresso è stato lasciato squarciato. Cripta e altare sono perduti irrimediabilmente.
La guida ci parla del portone sfondato della chiesa di Santa Maria Maggiore.

Gli affreschi superstiti nell'abside della chiesa di Santa Maria Maggiore.

I giardini di Ninfa sono visitabili solo alcuni giorni l'anno, per presevarne il delicato equilibrio. Isola felice, paradiso di piante locali ed esotiche, il terreno, riportato, nè alcalino nè acido, l'acqua abbondante e cristallina, l'aria pura, la protezione dal freddo offerta dai monti circostanti, hanno regalato a questo luogo una incredibile fertilità. Il fattore di crescita delle piante di Ninfa è 3: significa che crescono e si sviluppano tre volte di più che in altri posti.

Tillandsie coltivate sui tronchi degli alberi, come sciarpette.




Per chi viene da lontano e con mezzi pubblici, recarvisi è una piccola avventura. Se scendete col treno alla stazione di Cisterna di Latina, informandovi anticipatamente sugli orari, da lì potrete usufruire, nei giorni di apertura ufficiale, del servizio navetta fino al giardino. Se scendete a Latina Scalo, dovrete invece chiamare un taxi per farvi portare a mèta. Il taxi da Latina Scalo costa una quindicina di euro, da Cisterna quasi il doppio. Attenti a chi vi offre un servizio di passaggio "in macchina" (non dicono "taxi") nel piazzale davanti alle stazioni: si tratta di tassisti abusivi. Chiamate al telefono quelli regolarmente autorizzati, pattuendo subito il costo della corsa: costano un pochino di più, ma non avrete sulla coscienza un ulteriore contributo all'evasione fiscale che affligge l'Italia da anni.
Il suggestivo ponte del macello. La luce accarezza questi scorci con una dolcezza che non ho mai notato altrove.

Forse perchè non li ho visti in una delle stagioni più fortunate, li ho molto apprezzati, ma non so dire se superano il ricordo che ho della splendida villa del Balbianello, di cui mi sono innamorata nove anni fa. Facciamo un pari merito...
Il ponte del macello e altre rovine su fiume Ninfa.

...villa del Balbianello, giardini di Ninfa, non so decidermi... dovrò rivisitare entrambi per schiarirmi le idee... ;-)

Gunnere sul fiume Ninfa.
Su Youtube sono visibili diversi filmati e documentari a proposito di questi giardini. Ne ha girato uno anche Monty Don, presentatore innamorato perso di Ninfa. Ci sono delle riprese primaverili, e mi pare di intuire che anche in primavera a Ninfa prevalgono le sfumature e le luci del verde, in quanto le fioriture sono sì importanti, ma non troppo appariscenti.
Conclusa la visita dei giardini, è possibile soffermarsi, senza limiti di tempo, ma pagando un piccolo biglietto di ingresso, in un orto di impianto medievale che sta nei dipressi. L'orto, dal disegno geometrico, contiene un agrumeto, una fontana, dei laghetti con bizzosissimi cigni, un boschetto di bambù (un... bambueto?).

Vasca con meridiana, al centro dell'orto.



Se volete conoscere meglio la storia di questo posto stupendo, consultate il suo sito. Vi troverete tutte le informazioni nel caso decideste di farci una capatina anche voi. Ottimo il periodo di maggio-giugno, ma intasato di turisti. Il percorso, guidato da persone giovani e preparate, dura un'oretta, e si effettua anche se piove.

5 commenti:

  1. Che meraviglia Marta e che invidia!
    Ninfa è anche per me un piccolo sogno... ancora da realizzare! Per ora ammiro le tue belle foto! Poi un giorno... chissà..... Ciao

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    1. Visto? Ma la lista di giardini che un giorno vorrei vedere è ancora lunghetta!

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  2. Le tue foto sono sempre belle! Anche per me Ninfa è un piccolo sogno da realizzare!

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    1. Proprio tu che abiti lì in giro! approfittane la prox primavera.

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  3. Mi fai morir d'invidia! Che posto stupendo.

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