Sabato ho visitato per la prima volta la manifestazione Orticolario, che come molti di voi sanno si è tenuta questo fine settimana in provincia di Como, a villa Erba (Cernobbio). Sul posto ho avuto il privilegio di godere della compagnia di Simonetta Chiarugi, nota blogger di Aboutgarden.
Temi conduttori di Orticolario 2014 sono stati: il senso dell'olfatto, celebrato e allietato dalla realizzazione di numerosi giardini imbastiti con le essenze più profumate; il fiore dell'Aster, che nelle sue più belle varietà ha dominato la scena di ogni stand.
Molte erano le cose da vedere e... odorare, ma poco il tempo a disposizione. Siamo comunque riuscite a percorrere un po' tutti i viali e a gettare un'occhiata sulle proposte più interessanti. Ho rubato qualche scatto fotografico per voi, per darvi un'idea... no, per farvi venire l'acquolina in bocca.
A coronamento della giornata, ho anche fatto visita allo stand di Blossomzine per conoscere di persona la direttrice della rivista, Dana Frigerio. E' seguito l'incontro con Betti Calani, autrice del blog Passeggiando in giardino. Cosa chiedere di più? Spero un giorno di poter assistere ad uno dei suoi corsi di realizzazione di bouquet e composizioni floreali, visto che sabato non ne ho avuto proprio il tempo.
Appena ho messo piede a Orticolario (dopo dieci minuti di macchina, un'ora e mezza di treno regionale, tre quarti d'ora di treno urbano, mezz'ora di attesa dell'autobus perchè lo aspettavo dalla parte sbagliata, un quarto d'ora sull'autobus imbottigliato nel traffico, una breve passeggiata dalla fermata fino all'ingresso della manifestazione), come ha detto mia cognata dalla felicità mi sentivo come una bambina che per la prima volta metteva piede a Gardaland. Non mi sembrava vero! Una location esclusiva (villa Erba, non so se mi spiego), affacciata su uno dei laghi più belli d'Italia (non posso dire IL più bello, perchè abito vicino al lago di Garda...), una schiera di stand avvolti da nuvole viola e lilla dei settembrini più eterei... la testa che girava perchè non sapevo da che parte iniziare!
Se mi permettete, stilo una pagellina delle cose più rilevanti in cui mi sono imbattuta. Di solito non amo queste valutazioni tipo "articolo del lunedì sui migliori gol della domenica", ma ritengo opportuno sintetizzare per punti la mia prima impressione di Orticolario 2014, per meglio descrivere l'insieme delle emozioni che mi ha suscitato.
Voto 2: alla crisi che velava lo sguardo dei vivaisti. Non è certo colpa di Orticolario se siamo in recessione economica, ma gli effetti del ristagno dei mercati europei e italiano si sono fatti tangibili anche nell'umore dei professionisti del verde. Troppo "passeggio", confessano alcuni, pochi gli acquisti. Adesso che il giardinaggio italiano comincia ad alzare la testa, speriamo che non subisca una battuta d'arresto sotto le sciabolate del regresso economico.
Voto 3: al costo del biglietto. Siccome siamo in crisi, l'organizzazione ha deciso di sparare sul pubblico pagante biglietti da 15 euro (scontati a 12,50 euro se acquistati online). Pazzi scatenati. Dopo un simile esborso già allo sportello d'entrata, a chi volete che venga la voglia di sbizzarrirsi in ulteriori spese una volta raggiunti gli stand? Le cifre giuste secondo me potrebbero essere: 10 euro biglietto intero, 7 euro ridotto. Un contributo alla manutenzione della villa e al ripristino del prato danneggiato dallo scalpiccio dei visitatori (che tra l'altro mi sono sembrati tutti molto civili).
Voto 4: alla signora seduta dietro di me quando con Simonetta abbiamo seguito un piccolo corso del Vivaio delle Commande sulla coltivazione delle peonie. Anche se parlava a bassa voce, l'ho sentita, sa, signora? quando a suo marito ha rimproverato: "Ecco, vedi, la nostra peonia non cresce perchè non le hai messo lo stellatico".
Voto 5: ai mezzi di trasporto. Vi ho già spiegato come sono arrivata dalla provincia di Verona fino a Cernobbio: un'attraversata transoceanica è meno impegnativa dell'affrontare in Italia trecento km a bordo di mezzi pubblici. Cruciale anche il problema della viabilità "vecchia" del luogo (una strada sola fiancheggia il lago e porta alla villa), e che costringe autobus e macchine a imbottigliarsi con niente. Solo in parte l'obsoleto sistema stradale è soccorso dal servizio gratuito dei battelli che da villa Erba riportano in città i visitatori.
Preparateci per la partenza alle 14 per prendere il treno del ritorno alle 14.58, durante l'attesa per l'imbarco sul battello, ho veramente temuto di non fare in tempo a "salire in carrozza". Il numero di telefono del taxi già in tasca al nostro arrivo sul pontile e una corsa da cardiopalma verso i binari ci hanno permesso di sederci sul treno e tornare a casa prima di notte fonda.
Voto 6: ai punti ristoro e ai servizi igienici. Fantastici gli stand delle pasticcerie, alcune a prezzi vantaggiosi, ma per il salato si poteva scegliere davvero tra poche opzioni (ed era pure caro). Indimenticabile la sosta pranzo presso lo stand di Incomincia per C, che forniva all'interessante cifra di 12 euro cestini da picnic (focaccia casereccia, muffin, mela, acqua, tovagliolino di carta) con tovaglia da picnic in regalo.
Pochi i bagni, che per fortuna avevano numerose toilettes. Splendida la tenda turca posizionata tra i vivai: non ho potuto apporfittarne, ma vi offrivano tè alla marocchina, ossia aromatizzato alla menta.
Voto 7: all'oggettistica da giardino esposta in vendita. Confermato il trend di questi anni, di ispirazione provenzale e vintage. Non sono mancati anche accessori fantasiosi e in ferro battuto, spesso opera di originale e sapiente artigianalità.
Voto 8: all'esposizione fotografica di Carassale, intitolata "Trasparenze". Non sufficientemente valorizzata dalla collocazione dedicatale (lungo un corridoio del padiglione espositivo, tra il viavai della gente che non stimolava di certo a soffermarsi con tranquillità davanti alle immagini). Bisogna avere più sensibilità per questi dettagli.
Voto 9: per simpatia, e perchè aveva lo stand di rose più colorato e ricco di Orticolario, al vivaio Florio. Al grido di "Venite ad annusare, il profumo non costa niente", il signor Florio ha dimostrato di essersi calato in pieno negli intenti ispirazionali della manifestazione di quest'anno e di sapere come stimolare i visitatori a comprare. Così si combatte la crisi!
Voto 10: a chi mi invita l'anno prossimo!!!
Cosa mi sono portata a casa? un'iris del vivaio Guido degli Innocenti (Lovely Senorita), un anemone giapponese Lady Gilmour, di piccola "taglia" e di colore rosa chiaro, due tillandsie, il cestino da picnic di Incomincia per C... Tot. circa 32 euro. Non ho potuto indulgere in altre spese perchè il lungo e periglioso (per le piante) viaggio in treno non me lo permetteva.
Ciao! Quale giorno sei stata? Io sono stato domenica mattina! Hai ragione , io ho pagato due biglietti più l'autosilo, totale 35 euro!!!! A Masino la fiera è 20 volte più grande e costa sono 7 euro a persona! Ho trovato esagerati anche i prezzi di certe piante :)
RispondiEliminaIo ti stimo per il viaggio lunghissimo che hai fatto! Davvero impegnativo!
Un caro saluto!
Sono andata sabato! grazie per le notizie su Masino, altra manifestazione che prima o poi vorrei visitare. L'anemone l'ho pagato 5 euro, due bancarelle dopo volevano rifilarmela a 10... ladri!
EliminaIl viaggio che hai affrontato per arrivarci non è da poco.... ma deduco che ne è valsa la pena!!! Brava Marta e grazie di avermi portato lì con il tuo post! Ciao
RispondiEliminaJampy, ora sono pronta per i viaggi nel deserto anch'io! ah ah
EliminaDirei che più o meno ci siamo in quanto a difficoltà! ;-)
EliminaBeh, quando vorrete andare a Masino ditemelo che una brandina in Piemonte posso offrirvela. Sono ad un'80na di km via autostrada ma in meno di un'ora si arriva e poi si possono vedere diversi giardini in Torino e dintorni!
RispondiEliminaNik ti prendiamo in parola, anche perchè Masino è un'altra tappa che prima o poi vorrei compiere!
EliminaHai ragione di questi tempi i biglietti di queste manifestazioni sono cari, e così ci sono pochi acquisti......
RispondiEliminaOppure con un biglietto così caro potrebbero dare diritto ad una consumazione all'interno del parco. Come in discoteca!
Eliminacaspita mi ero persa il post con il resoconto e tanto di voti! Marta sei super... concordo su tutto, poche ma intense ore di gioia giardinicola
RispondiEliminapronta per Courson
s
dimenticavo woow 'nota blogger' !!!! ;)
Nota? ma che dico, celeberrrrima!!! Courson lo sai che è uno dei miei sogni... non questo autunno, ahimè! bacius
EliminaBrava Marta!
RispondiEliminaInteressanti osservazioni, e interessante la pagellina fa capire tante cose.
E poi troppo buona con la sottoscritta. Grazie, è stato un vero piacere conoscerti.
Speriamo in un futuro di fare un corso dalle tue parti, tu sarai mia ospite!
un abbraccio Betti
Magari Betti, ti aspetto, sarebbe fantastico! Intanto ti seguo sul blog, internet è fantastico perchè annulla le distanze. Un bacio anche a te!
EliminaCiao Marta! :)
RispondiEliminaApprodo in punta di piedi nel tuo blog e ti ringrazio per questo grandioso reportage che mi ha fatto vivere Orticolario come se l'avessi girato con te!
Ti ho accompagnato in treno taxi e pulmann e anche a piedi fra gli stand!
per quanto riguarda il biglietto d'ingresso, mi sembra esorbitante e poco invogliante, in un momento in cui invece si dovrebbe aiutare gli espositori ad avere più pubblico. :/
Ti abbraccio!
Titty
Tiziana, per me invece sono stati di conforto i vostri commenti alle foto del viaggio che ho postato su Fb: mi sono sentita meno sola! (confidavo di lasciare delle tracce tipo pollicino...). Un bacione
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