venerdì 26 aprile 2013

Una piccola collezione di fragole

Se avete il pollice verde ma poco spazio a disposizione (giusto un orto minuscolo o appena un vaso su un balcone assolato), toglietevi lo sfizio di coltivare fragole. Con le loro diverse varietà, rendono felici i coltivatori senza chiedere cure eccessive, e regalano verde, fiori e frutti con generosità.

Nel mio orto ne coltivo cinque tipi, tutti interessanti e facili da far fruttificare:

Fragola comune: forte, vigorosa, resiste all'inverno. Produce frutti due volte l'anno, in primavera (aprile-maggio) e in agosto. Si moltiplica soprattutto asessualmente, emettendo numerosi stoloni. La pianta "lancia" dei rami intorno a sè, all'apice dei quali si forma una nuova piantina, che, sviluppando radici proprie, si aggrappa al terreno. Il ramo che la tiene collegata alla pianta madre progressivamente si secca, finchè la piantina non diventa completamente indipendente. Un "rametto" di stolone può allungarsi notevolmente e produrre più piantine.
Va da sè che la fragola comune diventa, con questo modo di riprodursi, piacevolmente invadente; gli stoloni cercheranno riparo lungo i bordi dei vialetti dell'orto, tra i sassi, dove c'è più fresco e umido.
La primavera scorsa le mie fragole, complici le notevoli piogge alternate a giornate di sole, mi hanno dato tante soddisfazioni, che quest'anno non credo potrò replicare. Come sapete, sto rivoluzionando l'orto e ho dovuto rimuovere molte piantine di fragole. Le ho riposte in cassette da frutta foderate di carta da giornale, e le bagno con regolarità. Nonostante queste "sevizie", sono in fiore!


Fragolina di bosco: (ovvero Fragaria vesca. Zia Wikipedia dice che "vesca" in latino significa "molle", infatti i frutti di questa pianta hanno consistenza molliccia) produce fiori bianchi in tutto simili a quelli delle piante più grandi, ma in dimensioni ridotte, e un po' più "stilizzate". Io li trovo bellissimi. La mia esperienza personale è di coltivazione di fragoline in vasi rettangolari di plastica lunghi 40 cm, tenuti sotto la finestra, e quindi vicino al muro, che le protegge in inverno.
Nella stagione fredda, se le temperature vi sembra che si abbassino troppo, potete coprirle con un pezzetto di tessuto non tessuto, e in marzo saranno già in fiore. Producono le caratteristiche fragole in miniatura, molto saporite, per tutta l'estate. I bambini ne vanno pazzi (anche il mio cane. Siccome una volta l'ho beccato in flagranza di reato mentre ne strappava una, ho provveduto immediatamente a rialzare il vaso). I frutti però non possono essere conservati, ma vanno consumati subito. Per lavarli, passateli velocemente sotto un getto d'acqua, perchè se li lasciate in ammollo, si spappolano. Inutile aggiungere che, per avere un raccolto importante, dovreste coltivarne tantissime, per cui non fateci grandi affidamenti culinari...
Diradate e cambiate il terriccio ogni due anni, o quando il vaso sarà ormai costipato di piantine. Ridarete forza ai piccoli esemplari, che produrranno di più. Le mie le ho divise dopo tre o quattro anni, e sono attecchite velocissimamente. Non si moltiplicano da stolone, ma è possibile ottenerle da seme, troverete bustine di semenza in molti vivai e garden center.


Fragola con fiore rosso: il web non mi aiuta a rintracciarne il nome scientifico, ma è abbastanza diffusa nei vivai. Produce frutti a forma spesso irregolare; il fiore è di un colore intenso, molto bello. Sono un po' più sensibili delle fragole comuni al sole eccessivo, o al troppo freddo. Anche il sapore dei frutti mi sembra meno deciso, ma le coltivo solo da un annetto, è ancora presto per giudicare.


Fragola con fiore rosa (Fragaria rosea): ce l'ho da poco, in vaso, acquistata in un noto vivaio di perenni, e, anche se non ho ancora visto i frutti, devo dire che la fioritura, di un bel rosa delicato, è notevole. Il cespuglio è compatto, lo definirei decorativo. Ideale in vaso per un balcone  originale.


Fragola ananas (x ananassa): anche questa è a casa mia da poco; la produzione fruttiva ancora non si è vista. Fiore bianco, e frutti un po' tondi, a detta dei manuali, con lieve sentore di... ananas. Beccatevi questo articolo trovato su internet a riguardo. Chissà se si tratta della mia stessa varietà, parlano di un frutto bianco (albino) con semini rossi.

Voglio segnalare che esistono in commercio anche le fragole rampicanti. Coltivabili da seme, non si tratta di vere rampicanti, ma di fragole che producono moltissimi stoloni, che si possono far salire su un graticcio.

Questo è il periodo giusto per impiantare le piante di fragola. Chiedono terreno fresco, ricco, un po' acido come nel sottobosco (o almeno non troppo calcareo), ma in realtà si adattano piuttosto bene a un po' tutti i luoghi che trovano. All'arrivo della primavera, dovrete provvedere a pulirle dalle foglie secche ed eliminare gli esemplari morti. C'è chi ogni anno-due anni rinnova i cespi, sostituendoli con quelli più giovani perchè la produzione si mantenga alta. Io lascio che facciano da sole, e mi limito a liberarle dalle infestanti e dalle foglie morte.
Amano il sole pieno in primavera, che è necessario per far maturare i frutti. Ma in estate temono gli eccessi di calore. Il problema per quelle collocate in piena terra si può risolvere coltivandole sotto delle annuali da orto, che le proteggano finchè il sole è impietoso (tipo peperoni e peperoncini).
Unico inconveniente dei fragoleti, è la raccolta: le piantine crescono raso terra, ed è necessario chinarsi per cercarle. Si può ovviare tenendole in vasi o in aiuole rialzate. Io le raccolgo da terra indossando una maglia a maniche lunghe, perchè le foglie pizzicano e irritano leggermente la pelle.
Molti ortolani, per mantenere i frutti staccati da terra ed evitare le erbacce, coprono le aiuole delle fragole con teli neri. Io li odio, li ho utilizzati due anni e poi li ho rimossi. Li trovo innaturali e antiestetici. Tutto ciò ovviamente mi costringe a sorvegliare di più i frutti, perchè non vengano divorati dagli insetti.
Altri coltivatori cospargono i fragoleti di paglia, che tiene i frutti asciutti e più caldi.
Le fragole, come dicevo a proposito di quelle comuni, possono essere moltiplicate per stolone o per seme. La propagazione per stolone è facile se lasciate le piante fare da sè. Difficile e capricciosa se provvedete voi. Mettete le piantine degli stoloni, ancora collegati alla pianta madre, in un vasetto, in orto, e fissateli con un fil di ferro piegato a U, finchè non saranno radicati. Provare a staccare una piantina abbastanza cresciuta e metterla a dimora immediatamente è invece un'operazione che non sempre porta a buoni risultati.
Le fragole godono in genere di buona salute, ma sono soggette a clorosi ferrica: le foglie, durante il periodo dei frutti, schiariscono intorno alle venature, che invece restano verdi. Provvedete con adeguate concimazioni a base di ferro (nei vivai si trovano in vendita integratori e concimi specifici. Le mie quest'anno ne hanno bisogno).
Le fragole non temono particolari parassiti, tranne formiche, lombrichi e lumache che ne amano i frutti. Il marciume (ovvero la botrite) a cui questi sono talvolta soggetti è causata da un fungo, che colpisce quando piove tanto senza sole. Inutile dire che, se l'attacco è molto grave, bisogna intervenire con uno specifico fungicida.

Una curiosità: ci sono delle infestanti le cui foglie assomigliano moltissimo a quelle delle fragole, e anche loro si propagano per stoloni. Si tratta delle potentille, che appartengono come le fragole alla famiglia delle rosaceae. Tenetele d'occhio perchè non invadano le aiole dell'orto, mescolandosi appunto alle fragole, e provvedete subito ad estirparle dalla radice, che può essere profondina e ben abbarbicata al terreno.
Come nota finale, segnalo che in vendita si possono trovare degli appositi orci di terracotta, muniti di "tasche" per la coltivazione delle fragole. Sono pratici e belli da vedere, ma a mio parere sono piuttosto costosi.
Se volete approfondire ulteriormente l'argomento fragole, vi segnalo questa interessante scheda dell'Informatore agrario.

sabato 20 aprile 2013

Orto 2013: la vangata finale.


Allarmati dalle previsioni del tempo (che poi si sono dimostrate vere) di un fine settimana all'insegna di temporali e grandinate, con Manu ieri pomeriggio abbiamo deciso di dare una svolta ai nostri progetti per l'orto. Messe mani alle vanghe (anche se in realtà dovrei parlare di tridenti, ma ci siamo capiti), abbiamo finito di diserbare l'ultimo, bel pezzetto di terra che ci mancava da pulire, sotto un sole meno terribile di quello dell'altro ieri. Io comunque ero in canottiera (in aprile, non ho parole. Detto da una che fa la doccia con l'acqua calda in agosto).
Nella foto in alto, c'è Mimì che raspa nella terra già vangata e sminuzzata, incredula, come solo un gatto può essere, davanti a tanto spazio morbido dove andare in bagno senza fatica.


Questa sopra è invece la foto dell'orto sottosopra - un delitto, ma bisogna aver fede -. Non credevo, ma con Manu siamo riusciti a finire quasi tutto il lavoro. Tra una zappata e l'altra, ho centrato in pieno il tubo di irrigazione appena installato, forandolo di brutto. La cosa interessante è che l'acqua stava andando, e mi sono lavata da capo a piedi, tra gli improperi di mio marito. Più tardi gli ho restituito i complimenti, perchè lui ha calpestato impietosamente un cespuglio di valerianella in fiore, che ospito nel mio orto con grandissimo amore e orgoglio.
Alle sei abbiamo concluso, mentre il vento cominciava ad alzarsi. E' passato mio padre a buttare un occhio, osservando Manu che rastrellava per appianare e livellare il terreno. Ho detto subito a mio marito di cedere il rastrello al Maestro di livellamento, mio padre appunto, e siamo rimasti a guardarlo all'opera mentre, leggero e veloce, pareggiava tutto con una facilità e una sicurezza incredibili. Non so voi, ma a me mettere a livello anche un pezzo piccolo di terreno mi mette l'angoscia.


Alle otto di sera, tutto era perfetto, lo spazio quasi pronto per accogliere la pavimentazione nuova. La terra si deve riposare e abbassare per un po' di giorni, fino a compattarsi. La pioggia aiuterà.
Però c'è chi trae vantaggio immediato dalle fatiche degli altri, perchè un merlo, che "abita" nelle vicinanze, ha perlustrato l'orto così ripulito, in cerca di lombrichi, e ne ha trovato uno bello grasso.
Adesso mi riposo, e annuso l'odore di terra appena mossa e bagnata.

lunedì 15 aprile 2013

Progetto dell'orto 2013: si comincia!


giacinto orientale Gipsy Queen
Eccomi finalmente qui per presentarvi il progetto dell'orto di quest'anno. O, meglio, la prima bozza di progetto. Molte sono le novità che ho intenzione di introdurre, alcune già anticipate in questo post. Mia intenzione è quella di rendere l'orto meno impegnativo, riducendo lo spazio da coltivare, ma senza diminuirne la produttività, anzi.
Questo è il disegno di quello che ho in mente:


Lo so, non si capisce niente. L'ho predisposto in uno dei recenti lunghissimi giorni di pioggia.
Questo era lo stato della sezione più a sinistra dell'orto una settimana fa:


La rete a sinistra è quella dove si arrampica la clematide, una Nelly Moser. L'aiola subito sotto, che continua a forma di L fino al cancelletto (la grata ad arabeschi) è il fragoleto.
Le novità sono: una piccola pavimentazione nuova di zecca che andrà inserita al centro del nostro spazio verde per ritagliare una zona per un tavolino e qualche sedia, o per metterci una sdraio per prendere il sole (nel progettino da me disegnato si vede, sempre verso sinistra). Ci sarà una parte di orto esposto al sole (indicato col numero 1), e il resto prevalentemente all'ombra dell'albero di kaki, più a destra (numero 2). Qualcosa si dovrebbe leggere nella mappetta. Sì, lo so, ho abbondato con colori e nomi di piante...
New entry anche l'impianto idrico goccia a goccia: lo abbiamo installato da qualche giorno, almeno in parte, e in un post ne parlerò. Abbiamo fatto da soli, io e Manu.
Nel complesso, lo spazio dell'orto sarà destinato prevalentemente alle insalate, qualche pomodoro, peperoncini, fragole, e qualche altro ortaggio. Sopravviverà il tripudio di aromatiche che già esiste (menta valdostana, menta piperita, rosmarino, timo, santoreggia, salvia, ecc.). E poi, si aggiungeranno piante da fiore, soprattutto perenni, molte delle quali erbacee.
Ieri abbiamo cominciato a sollevare le vecchie lastre che delimitavano i sentieri, e a vangare qua e là. Con dello spago, abbiamo delimitato le prime aiole, in squadra. Un lavoraccio.


Ammirate il secchio di vernice per raccogliere le erbacce, il disordine generale e l'area spoglia. Temo che quest'anno i raccolti saranno scarsi. Ma il posto sarà bellissimo.


In fondo all'orto, dove fino all'anno scorso c'era un ricovero per gli attrezzi fatiscente e che l'estate scorsa abbiamo demolito, recupereremo la vasca su cui sorgeva, e che dovremo riqualificare.
Per vedere i progetti degli anni passati: orto 2011 e orto 2012.

P.S: lo so, sono un po' sbrigativa, ma ho poco tempo e un mucchio di cose da fare che mi aspettano!

sabato 6 aprile 2013

I gattini crescono

Una settimana di poppate sta dando i suoi frutti!
I gattini, nati il 29 marzo, sono raddoppiati di dimensioni; hanno il pelo più folto e più lungo, la panzetta rotonda e le zampine ben unghiate. Gli occhi sono ancora chiusi.
Tutta la famigliola continua a soggiornare nello scatolone che avevo predisposto in vista del parto di Mimì. E' stato gradito più di quanto mi aspettassi.








Buona fine settimana a tutti!

lunedì 1 aprile 2013

Un esercito viola e blu - fiori di inizio primavera

Un esercito viola e blu si è accampato nel mio giardino:


Ha invaso un bel pezzetto di prato, ed è in marcia per conquistarne dell'altro...


...almeno fino a dove arriva l'ombra del cotogno giapponese...


C'è chi indossa un'altra elegante divisa, ma senza venir meno al colore della bandiera:

anemone coronaria mr fokker
Una specie di occhio ceruleo che spia tra un cuscino di foglie:


La primula azzurra invece sembra in pigiama, con tutte quelle righette:


Qualcun altro preferisce attenersi ad una livrea più classica, ma con foglie scure:

viola labradorica purpurea
Poi, c'è chi vira sull'azzurro, tenue o intenso:

hyacinthus orientalis naturalizzato
chionodoxa forbesii

veronica chamaedrys, spontanea
Tutte piante di facile coltivazione per un giardino di inizio primavera.