martedì 22 dicembre 2015

Un regalo "furoshiki" per #natalealverde 2015

Per l'ultimo appuntamento con Natale al Verde, ho pensato a una idea semplicissima per "incartare" un regalo, ad esempio un vasetto di fiori, con la tecnica giapponese del furoshiki.


Il furoshiki è l'arte di raccogliere, per permetterne il trasporto, vestiti, regali, bottiglie e altri beni, in un involucro quadrato di stoffa. Si tratta di una tecnica che oggi si sta diffondendo nei paesi occidentali perchè permette di risparmiare sul packaging industriale e di rispettare l'ambiente. Tutto ciò che serve è... una specie di foulard quadrato.


Se non avete o non trovate in vendita un bel foulard dai lati uguali, procuratevi del tessuto non tessuto (in commercio se ne trova di bianco e di verde). Tagliatene un rettangolo il cui lato più lungo sia il doppio di quello più corto. Nel mio caso, le misure sono cm 50x100. Il telo va poi piegato su se stesso, per risultare quadrato e avere un po' più di spessore.
Girate il quadrato di tnt a rombo, e piegate verso l'interno due degli angoli opposti, in modo che si sovrappongano parzialmente.


Mettete al centro il vasetto della pianta. Sollevate i lembi del tessuto per avvolgere il vaso.


Arrotolate su se stesse le estremità lunghe del tessuto, e legatele sopra al vasetto. Si deve formare una specie di cestino. La piantina sarà "incartata", trasportabile e il tessuto riutilizzabile.


BUON NATALE!!!

Questo post partecipa all'iniziativa promossa da Aboutgarden, L'ortodimichelle e GiatoSalò
Natale al  VERDE!


In linea con il periodo che stiamo vivendo, la creatività è di scena con le inedite e originali proposte di tanti blogger per un progetto davvero al passo con i tempi!
Per problemi con GOOGLE che penalizza gli scambi link, non possiamo aggiungere link diretti ai nomi dei partecipanti, vi invito a fare un piccolo sforzo e cercare il loro blog su internet, abbiamo tutti quanti lavorato molto a questo progetto ed è importante  per noi tutti ricevere un vostro consenso! Grazie!

Partecipano con me:

Blossomzine blog – Cake garden project  – Capo Verde –  GiardiNote – Giardino Metropolitano – Giato Salò – Home Refresh – Kokedama & Co – La Vie en Rose de Sami – Lavori in Giardino- L’orto dei colori – L’orto di Michelle – Madreselva studio di progettazione – Orti in progress  Pane, amore e magia ,diario di una Heidi moderna, e più figa –  Passeggiando in giardino – 4 Piedi & 8.5 Pollici  – Quattro toni di verde – Salvia e Rosmarino – Ultimissime dal forno – Ultimissime dall’orto – Un giardino in diretta  – 25mq-di-verde –  Vivre Shabby Chic"

Trovi tutte le immagini dell’iniziativa nella board di Pinterest dedicata a #natalealverde.

martedì 8 dicembre 2015

#Natalealverde: presepe nel vaso di recupero


Ogni giardiniere che si rispetti ha qualche vaso di terracotta rotto che gira per il giardino... Di solito non lo si butta (anzi, mai!), perchè può essere usato, frantumato in pezzi, per coprire i fori di drenaggio di altri vasi.
Da tempo circola in rete un'idea per riutilizzare i vasi rotti in modo originale, creando dei piccoli scenari. Perchè allora non allestirci anche un presepe?



Scegliete il vostro vaso scassato, coprite il foro di drenaggio e riempite quasi completamente di terriccio.


Procedete, con altri pezzi di coccio di varie dimensioni, a delineare una scaletta e una specie di terrazzino.


Una zolletta di muschio, le vostre statuine preferite: ci vuol davvero poco.




Questo post partecipa all'iniziativa promossa da Aboutgarden, L'ortodimichelle e GiatoSalò
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giovedì 3 dicembre 2015

#Natalealverde ce la posso fare!!!

Miracolo!!!
Con un ritardo da fare paura, pubblico finalmente il mio primo post per #natalealverde 2015. Si tratta del mio primo videotutorial con effetti alla Steven Spielberg su come costruire la pressa per essiccare i fiori. Un regalo simpatico e utile per gli amici che amano la natura, o per i bambini che vogliono creare il loro primo erbario.


Se non vi piace non ditemelo e commiseratemi in segreto, c'ho impiegato un giorno di ferie dal lavoro per riuscire a completarlo!!! ah ah sono distrutta... e non parliamo del panico da caricamento lento del file.




E' senza colonna sonora perchè altrimenti ci vedevamo per Natale al Verde 2016.
Questo post partecipa all'iniziativa promossa da Aboutgarden, L'ortodimichelle e GiatoSalò

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sabato 28 novembre 2015

#NatalealVerde 2015 is coming!

Dal 1° dicembre, nuove fantastiche avventure natalizie ci aspettano: Natale al Verde 2015 sta per arrivare!
I blog che parteciperanno all'iniziativa di quest'anno sono ben 25, uno più interessante dell'altro. E ovviamente Orti in Progress, come da tradizione, non poteva mancare: questa è la terza edizione, e ci saranno sorprese per tutti!


Logo glitter super fascinoso e tante idee per festeggiare un Natale all'insegna del risparmio e del divertimento.
Seguiteci ogni martedì fino al 25 dicembre!!!
(Il primo appuntamento di Natale al Verde 2015 con Orti in Progress sarà il 2 dicembre).

lunedì 2 novembre 2015

Il vetiver: non solo profumo

Chrysopogon zizanioides è il nome latino di una erbacea di cui tutti conoscono l'impiego profumiero, ma di cui pochissimi conoscono le caratteristiche botaniche: il vetiver. Io ho scoperto di cosa si tratta durante l'esposizione di Murabilia, scambiando due parole con un vivaista dell'Agraria Valfreddana.


Il vetiver è una poacea originaria dell'India, e il suo aspetto è quello di un cespuglio dalle lunghe foglie sottili, rigide, che possono raggiungere il metro e mezzo di lunghezza. E' da queste che si ottiene la meravigliosa essenza che spesso contraddistingue i profumi maschili? No. Il profumo del vetiver si estrae dalle sue radici, che hanno delle peculiarità molto interessanti.



Le radici del vetiver possono crescere in direzione verticale fino a 12 metri, in alcuni casi addirittura fino a 16. Da anni, in Asia e in Australia, questa pianta è coltivata come soluzione per fermare il terreno: il suo apparato radicale lo riempie in maniera fitta e durevole, tanto che, dopo un paio di anni dall'estirpazione della pianta, resiste in terra mantenendola compatta e calpestabile.
Gli studi sulle proprietà consolidanti e fitodepurative del vetiver ora sono in fase di sviluppo (un po' in ritardo rispetto ad altri paesi) anche in Italia.


Il vetiver non vuole acqua se non in fase di impianto. I suoi fiori sono violacei, raccolti in una infiorescenza. Per un privato, la sua coltivazione potrebbe costituire un lavoraccio: pur non trattandosi di una varietà infestante, bisogna prevedere da subito, prima della messa dimora, di collocarlo in un luogo in cui le radici possano distribuirsi indisturbate, e da cui non ci sia necessità di spostarlo spesso.

Piantina di vetiver in vendita, a fianco di pianta cresciuta in tubo per mostrare la lunghezza dell'apparato radicale liberamente sviluppato.

Un'ultima curiosità: con le foglie del vetiver si imbottiscono i cuscini per animali, che ne apprezzano l'odore e le proprietà antiparassitarie (in questo uso rientrano ad esempio i lettini per cani e gatti che vivono in appartamento).

venerdì 16 ottobre 2015

I semi piumosi delle clematidi


Non di soli fiori vive l'amante delle clematidi, ma anche dei meravigliosi capolini di acheni che queste piante regalano in autunno. Morbidi, rotondi, leggeri, color dell'oro più tenero o dell'argento chiaro, i frutti delle clematidi arricchiscono a grappoli le reti e i treillage dei nostri giardini. Nascono come ciuffetti verdi, per poi maturare nelle caratteristiche piumosità sericee e luminose destinate a spargere col vento il proprio semino. Vale la pena scegliere quindi la varietà di clematide che vogliamo far arrampicare nelle nostre aiuole anche pensando agli acheni che la adorneranno dall'estate fino all'autunno, e che, raccolti delicatamente prima che si sfaldino del tutto nell'aria, possono fare preziosa mostra di sè nei pot-pourri.
Ve ne propongo una piccola carrellata.

'Miss Bateman'. Capolini di acheni grandi, come grandi sono i bianchi fiori di questa varietà, adatta a vasi, arbusti e rampicanti.

'Caroline'. Grandi fiori rosa antico in primavera, varietà ottima per archi e conifere. Capolini che ricordano certi agli ornamentali.

C. tangutica 'Orientalis'. Ha fiori piccoli, viola e verde-giallo, seguiti da acheni che meriterebbero una carezza per il loro aspetto piumoso.

'Peveril Peach'. Clematide del gruppo Viorna. Fiori a campanellina rosa. Capolini non tondeggianti.

C. paniculata 'Terniflora'. Varietà rustica, leggermente profumata, fiorisce a lungo coi suoi mazzetti di innumerevoli fiorellini bianchi, cui seguono tantissimi capolini di acheni.
C. 'Louise Rowe'. Grandi fiori di un lilla pallidissimo per una varietà di media vigoria, adatta alla coltivazione in vaso. Classico capolino rotondo.

C. alpina 'Francis River'. Fiorellini a campanella azzurri. Resistente al freddo e adatta a piccoli giardini. Capolini rotondi e densamente piumati, scuri.

C. 'Arabella'. Semierbacea, grandi fiori color malva. Da accompagnare agli alberi.

C. texensis 'Princess Diana'. Fiori a campanella rosa, compaiono in estate.

Gli acheni di C. 'Shin-Shigyoku', un po' spettinati. Gruppo Patens, fiori doppi color viola.

C. 'Exciting'. Nonostante la pianta produca fiori abbastanza grandi, color viola, i capolini sono di dimensioni contenute, ben ritti in cima al rametto.

Vistosi i capolini di C. 'Fireworks', una ibrida a grandi fiori rustica e vigorosa. Fiori azzurro-viola screziati di rosa.
Osservazione: i capolini che in queste immagini compaiono verdi sono ancora giovani, e destinati a diventare piumati. 
Foto scattate presso il vivaio La Campanella, dal cui sito sono state estratte alcune informazioni sulle varietà di clematide nominate.
Un anno fa vi proponevo un post sui cinorrodi autunnali delle rose, a questo link.

domenica 27 settembre 2015

Fockea edulis in fiore

Ho dovuto chiedere consulto a degli amici botanici di professione per conoscere il nome di questa succulenta, la Fockea edulis. La coltivo da una dozzina di anni, e a suo tempo l'ho acquistata senza cartellino:


Ogni estate la metto in un posto un po' riparato dal sole diretto, e la innaffio due o tre volte alla settimana. A volte me la dimentico.


La base succulenta della pianta. Sembra un piccolo baobab.

A metà ottobre la ritiro in casa. Raramente mantiene tutte le foglie, per la maggior parte dei casi secca gradualmente la chioma e i rami. A marzo è quasi del tutto spoglia, ma ad aprile, grazie alla sua sensibilità di pianta, anche se sta in un angolo sperduto e semibuio del corridoio, avverte il cambiamento della luce e butta qualche delicato rametto nuovo. Sa sempre quando fuori è iniziata la primavera. 
In casa non la innaffio mai. La tengo distante da correnti d'aria e termosifoni.


I boccioli dei fiori.

In settembre mi ricompensa con le sue fioriture. Un po' sui generis, per carità, ma ricche, seppur visibili solo a una osservazione attenta, da vicino. Un evento da giardino botanico. I fiorellini, a stella, verdi, con al centro un'altra stellina bianca, compaiono lungo i rami che si arrampicano sui sostegni che fornisco alla pianta. Quest'anno mi è "scappata" su un traliccio in legno che le stava vicino. Mi toccherà portarla in appartamento con tutto il treillage...

venerdì 11 settembre 2015

Le zucche di Lucca

Questo fine settimana sono stata a Murabilia a Lucca. Come da tradizione, anche quest'anno il Club delle Zucche di Lucca ha organizzato una gara di mega-zucche, "zucche giganti", e ha riservato alcuni stand all'esposizione delle zucche delle varietà più curiose.


Alcuni punti del regolamento della gara della Zucca gigante:
1) ogni concorrente può partecipare con un solo esemplare per specie;
2) il concorrente deve essere presente alla pesa che si svolgerà [si è svolta] il 6 settembre 2015 alle 15;
3) il frutto deve essere sano e non danneggiato o imbottito di corpi estranei al fine di verificare quanto sopra è consentita l'spezione interna;
4) sono previsti minimo tre esemplari per ogni specie;
5) riconoscimenti particolari ai primi tre classificati per ogni specie. 



Il peso di queste zucche può arrivare fino al quintale. Te voglio vede' a raccoglierle.


E chissà quanti tortelli ci si possono fare. 
Ho cercato online il nome del vincitore proprietario della zucca più grossa, ma non c'è stato verso di recuperarlo nemmeno sul sito della manifestazione (almeno fino a oggi). 
A Murabilia era possibile acquistare i semi delle tante varietà presenti. Bellissimi alcuni esemplari addirittura decorati a mano:



Quella decorata con gli elefanti indiani è veramente originale.


Vi saluto con una carrellata di foto di zucche. Alcuni frutti non avevano bisogno di "trucco", erano già dipinti per natura!