Ho dovuto chiedere consulto a degli amici botanici di professione per conoscere il nome di questa succulenta, la Fockea edulis. La coltivo da una dozzina di anni, e a suo tempo l'ho acquistata senza cartellino:
Ogni estate la metto in un posto un po' riparato dal sole diretto, e la innaffio due o tre volte alla settimana. A volte me la dimentico.
La base succulenta della pianta. Sembra un piccolo baobab. |
A metà ottobre la ritiro in casa. Raramente mantiene tutte le foglie, per la maggior parte dei casi secca gradualmente la chioma e i rami. A marzo è quasi del tutto spoglia, ma ad aprile, grazie alla sua sensibilità di pianta, anche se sta in un angolo sperduto e semibuio del corridoio, avverte il cambiamento della luce e butta qualche delicato rametto nuovo. Sa sempre quando fuori è iniziata la primavera.
In casa non la innaffio mai. La tengo distante da correnti d'aria e termosifoni.
I boccioli dei fiori. |
In settembre mi ricompensa con le sue fioriture. Un po' sui generis, per carità, ma ricche, seppur visibili solo a una osservazione attenta, da vicino. Un evento da giardino botanico. I fiorellini, a stella, verdi, con al centro un'altra stellina bianca, compaiono lungo i rami che si arrampicano sui sostegni che fornisco alla pianta. Quest'anno mi è "scappata" su un traliccio in legno che le stava vicino. Mi toccherà portarla in appartamento con tutto il treillage...
...Edulis... Quindi in qualche modo si può pure mangiare :-) Chissà come?
RispondiEliminaMah... se le si stacca una foglia o le si spezza un rametto, perde una sostanza lattiginosa, come le euforbie.
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