Agosto è un mese un po' temuto dai giardinieri, per la povertà delle fioriture che concede. Finiscono di fiorire molte specie delle nostre latitudini, che poi muoiono o si "ritirano" sotto terra (se bulbacee o perenni erbacee) fino alla prossima primavera, per sopravvivere al caldo torrido. Per fortuna, subito vengono sostituite dalle piante esotiche, come piante grasse, canna indica, hedychium gardnerianum eccetera, che provvedono ad aprire le loro corolle sgargianti e di forme bizzarre proprio grazie al sole implacabile.
Negli ultimi due-tre anni, ho cercato di ovviare all'inconveniente di spogliazione del giardino dai fiori ricorrendo alle numerosissime varietà di dalie e astri, e anche di zinnie. Quest'anno, per sperimentare, ho provato con una nuova (per me) bulbacea, poco conosciuta, ma abbastanza facile da reperire nei vivai, ovvero la Bessera elegans.
Originaria dei territori messicani, questa pianta si riproduce da cormo. Fiorisce quando le temperature sono abbastanza alte, e si comporta un po' come le dalie: teme il freddo invernale, ragion per cui bisogna proteggerne o ritirarne in casa i cormi prima che geli. La Bessera teme anche i ristagni idrici protratti a lungo. Io l'ho coltivata in un vaso largo 30-40 cm, di terracotta, e mi sono trovata benissimo. La fioritura ci ha messo un po' a comparire, ma è soddisfacente.
Unica nota estetica negativa di questa specie, sono le lunghissime foglie sottili che non si reggono dritte, ma ricadono mollemente a terra, con conseguente rischio di calpestarle e sciuparle.
I fiori, piccoli ma di colori estremamente allegri, spuntano su degli steli lunghi fino a 50 cm. Li vedrei bene in un'aiuola in mezzo a piante più basse con fiori di colori freddi: la Bessera elegans spiccherebbe in modo simpatico e grazioso, senza dar mostra del fogliame floscio.
Mi incuriosisce notare come, in questo mese, anche altre fioriture diciamo esotiche hanno la forma a campanella. Penso ai fiori della Cotyledon ondulata, acquistata a maggio a Orticola:
Si tratta di una succulenta dalle curiose foglie dai bordi ondulati, e di colore chiaro, a causa della patina che le ricopre, come a volte si vede anche su altre piante grasse (credo sia uno dei loro trucchi per resistere al caldo).
Anche i fiori della Cotyledon ondulata, internamente, hanno un bel colore acceso (nella foto sopra, si vede uno dei miei gatti, Pepe).
Concludo con i più noti, e da me ogni anno attesissimi, fiori a campanellino, carnosetti e stellati, della Huernia macrocarpa, pianta che credo di coltivare ornai da almeno un decennio:
Un'altra succulenta, di facile coltivazione; in inverno è sensibile alla cocciniglia che si annida alle estremità degli articoli, morbidi e privi di spine. La Huernia ogni anno fiorisce dagli articoli nuovi, e nonostante i manuali la definiscano una pianta che ama le posizioni soleggiate, la mia, esposta al sole diretto, si scotta anche se esposta gradualmente, e non vuol saperne di fiorire se non viene tenuta in mezz'ombra. E io, tutti gli anni, la accontento: posticino luminoso ma non colpito direttamente dal sole, acqua ma senza farla marcire. Quando le sue "stelline" si aprono, per me è sempre una magia!